Bollicine di Vasco Rossi è una di quelle poche occasioni in cui la definizione “rock italiano” non ha alcuna attinenza con tutto il cringe arrivato negli anni ’90 di cui probabilmente preferiamo non parlare. Il 1983 è un anno in cui buona parte delle innovazioni nel panorama italiano sono ancora in dirittura d’arrivo. La storia del sesto album in studio del rocker di Zocca è particolare: Vasco ha già fatto storcere il naso, come Rino Gaetano a suo tempo, a quelli che dalla zona di comfort della canzone italiana non vogliono uscire.
Eppure non parliamo di un musicista di primo pelo. Nel 1983 Vasco ha 31 anni, cinque album alle spalle, un’esperienza come DJ e i cantautori nel cuore. Bollicine è l’album che divide in due la sua carriera, con merito: il rock italiano arriva ora nelle case dei democristiani, che certamente vedono nell’irriverente Portatemi Dio un’offesa dalla quale molti non si riprenderanno. Lo dimostrano le recenti accuse di blasfemia arrivate per quella foglia di marijuana postata nella domenica delle palme.
A partire da Bollicine, Vasco punta il dito feroce contro le convenzioni – “la pubblicità si basa sulla paura”, dirà Marilyn Manson – che danno ai prodotti in vendita un’accezione troppo elitaria, ma c’è spazio anche per il suo romanticismo scanzonato di Una Canzone Per Te, con la chitarra di Dodi Battaglia. C’è dell’altro, oltre alla Vita Spericolata che da quel momento diventa il suo manifesto. C’è Deviazioni, un colpo di mannaia: “Credi che basti avere un figlio per essere un uomo e non un coniglio?”, magari diciamolo a chi bercia su TikTok, oggi.
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- 11/30/2010 (Publication Date) - Video Delta (Publisher)
C’è Giocala, che ringraziamo per il giro di basso di Claudio Golinelli; c’è Ultimo Domicilio Conosciuto, il requiem delle radio libere che è un divertente elettropop perfetto per i DJ delle discoteche anni ’80; c’è Mi Piaci Perché (“sei sporca/porca”), che oggi sarebbe vittima di cancel culture.
Perché tutto questo? Bollicine di Vasco Rossi è una perfetta lezione su cosa sia il rock: non solo chitarre elettriche, ma soprattutto provocazione (Portatemi Dio, Mi Piaci Perché), tensione (Bollicine, Vita Spericolata) e sentimento (Una Canzone Per Te), senza virtuosismi vocali né strumentali. Tensione, tutto qui,