Vasco “blasfemo”, questa l’accusa arrivata da alcuni credenti per un post pubblicato su Instagram dal rocker di Zocca nella domenica delle palme. Vasco Rossi ha mostrato a tutti una figlia di marijuana e ha scritto: “Buona domenica delle palme”. Una trollata che non è piaciuta affatto ai fedeli, che si sono riversati sul suo profilo per catechizzare il Blasco.
“Non fai ridere!” – anche se hanno riso tutti – gli hanno scritto in molti, tempestivamente zittiti da altri fan che hanno invitato gli offesi a cogliere l’ironia dell’artista. Come spesso capita agli artisti, non tutti i commenti ricevono risposta dal diretto interessato. Vasco, tuttavia, è riuscito a dare una risposta piccata all’ennesimo utente indignato.
Il commentatore ha scritto:
“Non mi sembra un post molto felice, caro Vasco Rossi. Il successo non ti autorizza a mancare di rispetto a molte persone con una foto del genere”.
Sotto il post di Vasco sono comparsi commenti simili, ma solo a questo citato il Blasco ha risposto con una lunga digressione sull’assenza totale del potere conviviale delle religioni, troppo spesso infranto dagli stessi fedeli. Ecco la risposta:
“E così le religioni diventarono per lo più motivo di divisone invece che di unificazione. Anziché contribuire alla fine della violenza e dell’odio attraverso la consapevolezza dell’unità fondamentale di ogni forma di vita, portarono più violenza e odio, più divisione fra la gente, più differenti religioni e perfino una stessa religione. Divennero ideolo-gie, sistemi di credenze con cui le persone potevano identificarsi e che potevano usare per rinforzare il loro falso senso del sé. Grazie a queste, gli uomini potevano sentirsi nel ‘giusto’ o far sentire gli altri ‘sbagliati’ e così definire la propria identità attraverso i loro nemici, gli ‘altri’, i ‘non credenti’ o i ‘miscredenti’, e non era raro che si sentissero giustificati nell’ucciderli. L’uomo ha fatto ‘Dio’ a sua immagine e somiglianza. L’eterno, l’infinito, il senza nome, fu ridotto a un idolo mentale in cui dover credere e da adorare come il ‘mio dio’ o il ‘nostro dio'”.
Il Vasco “blasfemo”, ormai, resterà tale per coloro i quali si sono sentiti offesi dalla foglia di marijuana al posto della palma pasquale.