Vedere Sex Pistols e Joe Strummer in uno stesso titolo in cui si parla di un evento storico può lasciare intendere che la band di Johnny Rotten e i Clash siano state protagoniste di un evento memorabile. Diciamo nì, perché nei fatti Strummer salì veramente sullo stesso palco degli sgherri di Malcolm McLaren, ma i Clash non esistevano ancora.
Piuttosto la futura voce di Should I Stay Or Should I Go il 3 aprile 1976 è la stessa dei The 101’ers, band che di lì a poco abbandonerà. I Sex Pistols sono sulla scena da almeno un anno, e si sono già fatti un nome per aver lanciato sex toy sul pubblico e manca davvero poco all’incidente di Bill Grundy in diretta televisiva. John “Johnny Rotten” Lydon sale sul palco del Nashville Rooms di Londra e dice: “Se non l’avete capito, siamo i Sex Pistols”.
Il 3 aprile 1976 c’è anche Joe Strummer con i The 101’ers, e osserva quei quattro ragazzi che si esibiscono sulle note di Substitute, cover dei The Who, e altre proto-canzoni che di lì a poco faranno parte della tracklist dell’unico album in studio Never Mind The Bollocks (1977). Strummer e i The 101’ers suonano rock’n’roll, pub rock, insomma vanno benissimo per intrattenere le persone ma non lanciano messaggi.
I Sex Pistols sono marci e trasgressivi, e Strummer ne rimane folgorato. Si accorge, osservando la loro esibizione, che la sua identità è punk e che il rock’n’roll può essere soltanto una base dalla quale partire per alzare la voce. Chi è con lui quella sera, come ad esempio il chitarrista Dan Kelleher, ricorda che Strummer si sente sempre più a disagio e da quello spettacolo in poi inizierà a imitare Johnny Rotten sul palco.
L’incontro tra i Sex Pistols e Joe Strummer è dunque stato illuminante per quest’ultimo, che arriverà a dire: “Valgono più due minuti di Johnny Rotten che due ore di 101’ers”.