The Handmaid’s Tale 5×06 sembra aver messo in scena la svolta attesa da sempre: June e Serena, le due antagoniste espressione di concezioni e valori radicalmente opposti, hanno incrociato le loro strade scontrandosi dal primo al più recente episodio della saga distopica ispirata alle Ancelle di Margaret Atwood, ma stavolta potrebbero ritrovarsi dalla stessa parte.
The Handmaid’s Tale 5×06 ha messo le due protagoniste allo specchio: entrambe prigioniere, entrambe vittime di soprusi sui loro corpi e private delle loro libertà, sembrano avere ora un terreno comune su cui incontrarsi, mentre al tempo stesso il regime di Gilead mostra le prime crepe nel suo sistema di valori.
Il finale di The Handmaid’s Tale 5×06 apre un nuovo possibile corso per la serie: per l’intero episodio sia June che Serena sono state tecnicamente o simbolicamente segregate, la prima catturata insieme a Luke dagli uomini di Wheeler, la seconda trattata come un’Ancella in casa loro. Ma proprio l’opportunità di uccidere June per vendicare l’omicidio di Fred Waterford, offre a Serena la possibilità di scappare: chiedendo di poter assistere all’esecuzione, la vedova in ormai avanzato stato di gravidanza riesce ad uscire dalla prigione di casa Wheeler e, una volta raggiunta June, a liberarsi del suo carceriere Ezra.
La scena del finale di The Handmaid’s Tale 5×06, in cui Serena spara a Ezra anziché a June, ha rappresentato uno shock per molti spettatori, ma era ampiamente prevedibile sin dal momento in cui la novella Ancella ha colto al balzo l’occasione di lasciare casa Wheeler con la scusa di assistere alla vendetta contro June. Semmai, a sorprendere è il fatto che abbia deciso di risparmiare la sua acerrima nemica, ma anche qui non c’è da stupirsi troppo: Serena sembra essere ad un passo dal travaglio e ha bisogno di June per poter scappare e partorire lontano da chi potrebbe sottrarle suo figlio.
Dopo il plot twist di The Handmaid’s Tale 5×06, il promo del prossimo episodio suggerisce un tentativo di riconciliazione da parte di Serena, che ormai ha sperimentato sulla sua pelle cosa vuol dire per le vittime di Gilead vedersi rapite, segregate e costrette a dar via i loro figli a persone senza scrupoli, ma non è detto che le sue scuse aprano la strada a un’alleanza con June. Di sicuro, dopo una prima parte di stagione che ha carburato un po’ lentamente, ad eccezione dei primi due episodi, la seconda si è aperta all’insegna di più interessanti scenari, complice anche lo scossone che ha travolto Gilead con l’esecuzione del comandante Putnam accusato di stupro e il nuovo atteggiamento di Zia Lydia nei confronti delle ancelle.