Se cerchi Dentista Croazia dei Pinguini Tattici Nucleari su Google senza citare il nome della band il primo risultato ti dice: “Turismo dentale Croazia”, e ti viene da ridere.
Anche a questo giro la band di Riccardo Zanotti, messe da parte le polemiche con Rhove, tenta il piccolo colpo di genio. L’intento non è disorientare gli internauti, però, perché Dentista Croazia ha un perché in ogni sfumatura e ogni scelta, a partire dal titolo.
Una volta passato Ferragosto è tempo di fare bilanci, quasi gli stessi che si fanno a fine anno: l’estate volge quasi al termine, e per gli artisti si tratta delle ultime cartucce prima della fine delle date estive.
I Pinguini Tattici Nucleari pubblicano questo brano autobiografico: “Dentista Croazia” è il nome del primo furgone usato dalla band per i primi concerti, come gli stessi PTN raccontano nel post in cui annunciano la canzone.
“Un pezzo che racconta la nostra storia, soprattutto gli inizi”, scrivono sui social. A bordo del Dentista Croazia, dunque, 10 anni fa i Pinguini Tattici Nucleari giravano l’Italia per farsi conoscere. A questo furgone, meritevole di aver dato loro un passaggio tra una tappa e l’altra, i PTN decidono di rendere omaggio presentando una canzone a lui dedicata e un testo nostalgico e intimista, ma non troppo.
Il risultato è una power ballad in cui dettano legge le parole: “E noi, figli di un dio che è agnostico, ma crede nell’oroscopo, e quando muori non ti dice ‘dove vai?’ ti chiede solamente ‘come è andato il live?'”.
Non mancano i riferimenti alle rockstar scomparse: “Non metto più magliette di gruppi rock, ho fatto strada, sì, ma con l’autostop, a ventisette puoi morire, oppure diventare un po’ più pop”. In quasi 5 minuti di canzone i Pinguini Tattici Nucleari raccontano i loro primi eventi e riflettono sul loro presente.
“Per molti il titolo non avrà significato, ma per i 250mila che sono venuti a sentirci live quest’estate sì. Ne abbiamo parlato sul palco: è il nome del nostro primissimo furgone, che affittavamo per girare l’Italia a suonare dieci anni fa. È l’omaggio ad un furgone scassato che avrebbe dovuto portare gli anziani a fare operazioni dentali a basso costo in Croazia e da un giorno all’altro si ritrovò a portare in giro noi. Non lo si può definire singolo: è un gruppo”.
Continua a leggere su optimagazine.com
Testo
Cosa diremo ai figli che non avremo mai,
di quelle notti insonni?
Nere pece come mani di benzinai
in cui ci sentivamo i Rolling Stones
schiacciati in un Ducato con le chitarre in mano
in Autogrill a ripassare bene i set
e spendere in camogli cento euro di cachet.Si respirava un’aria strana dentro i motel,
come un eterno arrivo,
le macchie di sogni sui letti van via con lo Chanteclair,
nessuna luce a San Siro.
E noi, figli di un dio che è agnostico,
ma crede nell’oroscopo,
e quando muori non ti dice “dove vai?”
ti chiede solamente “come è andato il live?”.
Non metto più magliette di gruppi rock,
ho fatto strada, sì, ma con l’autostop,
a ventisette puoi morire,
oppure diventare un po’ più pop.E tutte le band si rompono,
si scelgono e poi si sciolgono,
ma noi siam fermi a quella notte
di un agosto magico.
Roma-Milano in quattro ore,
ci vuole tanto, tanto cuore.Sulla portiera c’era scritto “Dentista Croazia”
era una figuraccia, ma costava poco.
In settimana portava gli anziani a Zagabria
per dei denti perfetti ed un sorriso low cost.
Ci ridevano dietro le spalle,
ed è così che sono diventate larghe
aspettando qualche cosa che non arrivava mai.Non metto più magliette di gruppi rock,
ho fatto strada, sì, ma con l’autostop,
a ventisette puoi morire,
oppure diventare un po’ più pop.E tutte le band si rompono,
si scelgono e poi si sciolgono,
ma noi siam fermi a quella notte
di un agosto magico.
Roma-Milano in quattro ore,
ci vuole tanto, tanto cuore.
E c’è un destino che si chiama destinazione,
ma non ci arrivi mai
se provi andar di corsa.Non so a che stadio siamo dell’evoluzione,
però forse in questa stessa frase trovo la risposta.
Ed ora Dentista Croazia, che fine avrai fatto?
“Luci a San Siro” adesso te la canta qualcun altro.Mi hai insegnato che si vive solo di momenti,
e che qualsiasi cosa passa se stringiamo i denti.Non metto più magliette di gruppi rock,
ho fatto strada, sì, ma con l’autostop,
a ventisette puoi morire,
oppure diventare un po’ più pop.
E tutte le band si rompono,
si scelgono e poi si sciolgono,
ma noi siam fermi a quella notte
di un agosto magico.
Roma Milano in quattro ore,
ci vuole tanto, tanto, cuore.