La carriera in tv di Pippo Baudo è anche la storia degli italiani. Il suo nome è legato ai più importanti programmi e alle più importanti evoluzioni del palinsesto. La sua voce e il suo savoir faire hanno fatto scuola e ancora oggi il suo stile è un esempio di professionalità e costanza.
Tanti sono i numeri della sua carriera entrati nella storia: nel 1968 interrompe Louis Armstrong al Festival di Sanremo, verso la fine degli anni ’80 fa da arbitro in uno storico scontro tra Roberto D’Agostino e Vittorio Sgarbi, più recentemente dice la sua con tono perentorio contro Matteo Salvini e, soprattutto, per tutta la vita offre il suo volto e il suo carisma alla televisione italiana.
Uomo di grande ironia e serietà, Pippo Baudo nasce a Militello in Val di Catania nel 1936 e da giovanissimo si prodiga per coltivare il suo talento e inizia le prime conduzioni come Telecruciverba, ma il giovane Giuseppe Raimondo Vittorio Baudo già sente una forte vocazione per le kermesse musicali: Gran Festival di Piedigrotta (1962), Canta Italia (1964) e Festival di Napoli (1963, ’64 e ’65).
Al suo fianco ci sono sempre i nomi più importanti della televisione italiana, da Alighiero Noschese a Enzo Tortora, ma in tantissime occasioni Pippo Baudo si rende insostituibile. È il caso di Canzonissima, che conduce nel 1972 insieme a Loretta Goggi e nel 1973 insieme a Mita Medici.
Ancora, Baudo è il volto numero 1 di Fantastico che condurrà dal 1984 al 1987 e dal 1990 al 1991. Il record arriva con il Festival di Sanremo, di cui conduce ben 13 edizioni, quasi una gara al primato insieme a Mike Bongiorno, in difetto rispetto a Baudo di solamente due edizioni.
La carriera tv di Pippo Baudo è quella di un eroe nazional popolare, un’autorità dello spettacolo e un maestro di sobrietà, ironia e passione.