Suona come una confessione, quella di Antonello Venditti sul suicidio che sfiorò la sua mente in un momento difficile dell’esistenza. Il cantautore ieri ha incontrato gli studenti del suo ex liceo classico, il Giulio Cesare, nell’ultimo giorno di scuola.
Il racconto di Antonello Venditti sul suicidio
Antonello Venditti si è raccontato in un’intervista rilasciata al Messaggero poche ore dopo la sua visita a sorpresa al Giulio Cesare. Un’occasione, quella in cui ha varcato nuovamente l’ingresso del suo vecchio liceo, che ha scatenato in lui una serie di ricordi.
Uno di questi risale proprio ai banchi di scuola, quando fu vittima di bullismo in quanto persona introversa. “Potevo soccombere. Mi salvò un pianoforte“.
Il pianoforte, del resto, lo salvò anche in un’altra occasione. Dal 1975 al 1978 fu sposato con Simona Izzo, attuale moglie di Ricky Tognazzi. Quando il loro matrimonio finì, per Venditti si aprì una brutta spirale che lo portò a sfiorare l’idea di togliersi la vita.
In quel tempo viveva a Milano, e la presenza di un pianoforte e di un amico speciale gli fece trovare la forza di riprendere in mano la sua vita e darsi uno scossone.
Il ricordo di Lucio Dalla
Fu proprio Lucio Dalla a preoccuparsi di Venditti. Il cantautore romani ricorda:
“Volevo farla finita dopo la separazione con Simona Izzo. Fu Lucio Dalla a salvarmi, quando tornai da Milano, dove mi ero trasferito. Mi trovò casa a Trastevere, vicino a lui. Lì scrissi tre canzoni: Ci Vorrebbe Un Amico, che dedicai a Lucio, e Notte Prima Degli Esami”.
La terza canzone fu Grazie Roma, un suo modo per ringraziare la città che era diventata la sua zona di comfort e la sua salvezza. Un suo modo, in realtà, di ringraziare la vita ritrovata dopo tanto dolore per la separazione da Simona Izzo, una sofferenza che solamente la buona dea musica e l’amico Dalla riuscirono a placare.