Il finale di Killing Eve ha deluso anche l’autore del romanzo, Luke Jennings avrebbe voluto Eve e Villanelle insieme

Ecco perché il finale di Killing Eve ha amareggiato perfino l'autore del romanzo da cui la serie è tratta: Luke Jennings avrebbe preferito un lieto fine

@BBC America


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Se il finale di Killing Eve vi ha lasciati amareggiati e delusi, siete in buona compagnia: difficile trovare un commento positivo sull’epilogo riservato alla lunga caccia reciproca tra Eve e Villanelle, soprattutto per la sorte riservata a quest’ultima (qui i dettagli sull’ultimo episodio). E perfino Luke Jennings, autore del romanzo Killing Eve – Codename Villanelle a cui è ispirata Killing Eve, ha condiviso la sua delusione per come il thriller di BBC America si è congedato dopo 4 stagioni.

Commentando il finale di Killing Eve in un articolo per The Guardian, ne ha preso le distanze in modo netto, criticando la scelta degli sceneggiatori di “punire” Eve e Villanelle proprio quando sembravano avviate verso un lieto fine dopo aver abbattuto The Twelve. Un addio amaro da digerire, sebbene sia stato difeso dalle interpreti Sandra Oh e Jodie Comer.

Il finale di Killing Eve, secondo Jennings, non rende omaggio alla serie nata dalla sua penna: sebbene sia stato emozionante vedere i suoi personaggi prendere vita in tv, l’autore ammette che il finale della serie mi ha colto alla sprovvista. Per spiegare la sua delusione, Jennings ricorda come è nata la trasposizione di Villanelle sullo schermo, richiamando alla memoria il lavoro fatto con la creatrice della serie Phoebe Waller-Bridge, che in seguito ha lasciato il ruolo di showrunner.

Quando abbiamo discusso per la prima volta del personaggio di Villanelle cinque anni fa, abbiamo convenuto che fosse definita da ciò che Phoebe chiamava la sua ‘gloria’: la sua sovversività, il suo potere selvaggio, la sua insistenza sulle cose adorabili. Questa è la Villanelle che ho scritto, che con Phoebe si è trasformata in un personaggio dello schermo e che Jodie [Comer] ha interpretato così gloriosamente.

Invece il finale di Killing Eve è stato tutt’altro che glorioso: per lo scrittore è “un inchino alle convenzioni“, nonché “una punizione di Villanelle ed Eve per il caos sanguinoso ed erotico che hanno causato“. Se la serie avesse perseguito “una trama davvero sovversiva“, osserva Jennings, “avrebbe sfidato lo stereotipo che vede gli amanti dello stesso sesso nei drammi tv destinati solo alla più fugace delle relazioni prima che uno di loro venga ucciso“, come avvenuto ad esempio con la morte di Lexa in The 100. Infine, l’auspicio di un lieto fine mancato: “Quanto più oscuramente soddisfacente e fedele allo spirito originale di Killing Eve sarebbe stato vedere la coppia camminare insieme verso il tramonto?“.

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