La Champions League confeziona un’altra notte magica per Carlo Ancelotti. Dopo la sconfitta dell’andata e la rete del vantaggio al Bernabeu i rivali del PSG sembravano imprendibili. Ma Carlo Ancelotti ci ha creduto ancora. Un tripletta di Benzema, un Modric fantastico e qualche cambio coraggioso hanno permesso a Carlo Ancelotti ed al suo Real Madrid di ottenere il pass per i quarti di finale della Champions League.
L’impresona del Real Madrid, che ha ribaltato un destino che sembrava ormai compromesso, aggiunge un altro capitolo alla leggendaria storia della Casada Blanca ed arricchisce ulteriormente l’Albo d’Oro di Carlo Ancelotti che della Champions League è tra i dominatori. Quanta sofferenza durante la doppia sfida contro il PSG, ma quanta soddisfazione al fischio finale per Carlo Ancelotti felice per l’esito di una notte indimenticabile (leggi di più).
Il trionfo di Ancelotti ha riacceso le passioni anche all’ombra del Vesuvio dove re Carlo aveva fissato la sua dimora calcistica per un anno e mezzo. Una delle sue vicende professionali meno eclatanti conclusa, di fatto , con l’incredibile ammutinamento d’Insigne e compagni. Il matrimonio tra Ancelotti e Napoli non ha funzionato come era negli auspici del Presidente Aurelio De Laurentiis. Nozze andate male per tante ragioni.
Quando un matrimonio fallisce, quasi sempre, le responsabilità sono di entrambi i coniugi. Può succedere che le cose non vadano bene. Ma Ancelotti è stato letteralmente massacrato dai suoi detrattori napoletani. Ha dovuto ricevere insulti personali molto gravi. Ancelotti è stato accusato di avere accettato la panchina del Napoli per sistemare il figlio, di aver scelto Napoli per godersi una dorata e tranquilla pensione, di esser bollito.
Orbene dopo il trionfo contro il PSG, il bollito Carlo Ancelotti l’ha servito ai suoi detrattori rei di non aver compreso la sua grandezza ed, aggiungo io, di non apprezzare una specialità gastronomica sopraffina.
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Saranno state le cattive congiunzioni astrali o semplicemente l’uomo sbagliato nel posto sbagliato ma, sta di fatto che la permanenza all’ombra del Vesuvio del super titolato Ancelotti non è stata cosa gradita. Un così grande mister necessità evidentemente di grandi campioni in squadra da gestire, ciò che ovviamente il Napoli non ha. Gli azzurri hanno bisogno di sentirsi sicuri di avere un bel gioco che possa fare la differenza.
La colpa e UNICA e SOLO di ADL, perché doveva interpellare il tecnico per quanto riguarda il RITIRO, ordinato dal “PADRE PADRONE”, senza il suo avallo. Un CAMORRISTA che PRETENDE solo ed UNICAMENTE quello che lui dice. Questa è l’unica verità che dovete dire. Ancelotti non sarebbe mai andato via da Napoli se non dopo aver vinto.
Perché non abbiamo una società moderna, ma una salumeria ( con tutto rispetto ) degli anni anni 30.
Fns