Dopo una settimana di tormento la partita di Serie A Napoli-Salernitana da sabato 29 è stata spostata a domenica 30 aprile. Questo posticipo, determinato in conseguenza di valutazione d’ordine pubblico, pubblica utilità e sicurezza, ha provocato un ulteriore modifica al calendario di Serie A: lo spostamento da martedì 2 maggio a giovedì 4 maggio della sfida tra Udinese e Napoli.
Da quando domenica sera il Napoli ha sconfitto la Juventus si è concretizzata l’ipotesi che lo scudetto della Serie A potesse esser assegnato nel turno successivo al verificarsi di due condizioni: la vittoria del Napoli contro la Salernitana ed il mancato successo della Lazio a San Siro. Per quattro giorni il possibile epilogo festoso del campionato di Serie A è diventato il principale argomento di riflessione dei responsabili locali e nazionali dell’ordine pubblico e della sicurezza.
La situazione è complessa. La gioia per la vittoria della Serie A sarà dirompente, qualunque sia il turno di campionato nel quale la matematica sancirà il dominio del Napoli, ma la coincidenza con il 1 maggio determina un oggettivo surplus di presenze in città che andavano ben ponderate. La decisione del posticipo per il match di Serie A è pertanto condivisibile come il divieto di circolazione di auto e ciclomotori e gli accessi presidiati ai luoghi sensibili.
Purtroppo però a pagare le conseguenze del calendario spezzatino di Serie A sono sempre e comunque i tifosi. Gli appassionati di Serie A sono costretti ad inseguire le prerogative delle televisioni titolari dei diritti che impongono, soldi alla mano, quando giocare le partite.
I giorni ed orari dei match di Serie A sono comunicati tardivamente e poi modificati senza alcun riguardo per coloro che hanno organizzato la loro vita in ragione della partita. Pensate a coloro che hanno un turno di lavoro da rispettare, a chi ha prenotato un soggiorno o un volo aereo. I posticipi di Napoli-Salernitana ed Udinese-Napoli li costringeranno a modificare tutti i loro piani ed a sborsare altri quattrini. Questi tifosi meritano il risarcimento degli esborsi ulteriori di denaro ai quali sono stati costretti.
Tutto questo è profondamente ingiusto e penalizzante per i tifosi di Serie A lasciati in balia dei calendari ballerini e cambiati all’ultimo momento. E’ giusto che i titolari dei diritti televisivi che costano fior di quattrini cerchino di massimizzare i loro profitti, ma i diritti dei clienti tifosi vanno rispettati ed i calendari dovrebbero esser fissati fin dall’inizio della stagione senza possibilità di modifica per consentire a tutti coloro che lo desiderano di programmare la loro vita per seguire le partite di Serie A.
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Sarà la mia età, purtroppo, ma non riesco a comprendere queste problematiche. Ho vissuto il primo scudetto, la Coppa Uefa e il secondo scudetto, ma con un tifo certamente più “caldo” (forse esagitato) di oggi tante storie non si fecero e non successe niente di così preoccupante. Forse la verità è che il potere decisionale delle Televisioni ha davvero stancato, seppure senza quei soldi difficilmente si potrebbe giocare. Com’era bello una volta, con tutte le partite di domenica allo stesso orario (14,30 o 15,00 il c.d. “orario federale”), senza anticipi né posticipi. I tempi sono cambiati, ma certamente non migliorati.
Ha proprio ragione. Un anticipo ed un posticipo ci possono stare, ma lo spezzatino è diventato insopportabile
Storia vecchia: gli anticipi dei posticipi e i posticipi degli anticipi, decisi da quando ci sono le dirette tv, hanno fatto anche disamorare molti tifosi. Bisognerebbe chiedere agli avvocati, o ad associazioni come Federsupporter, se la legge li tutela
Sarebbe molto interessante una class action
Purtroppo, come ho sottolineato più volte anche io, quando bisogna prendere una decisione in Italia ci sono i tempi biblici da rispettare. Il più delle volte, poi, il verdetto finale non rispecchia la logica….
Potevano già decidere lunedì mattina in tal senso
Il problema dei calendari di Serie A esiste da un bel po’ di tempo da quando sono entrate in ballo le società televisive che sborsando Quattrini comandano loro il campionato. Ciò desta sospetti e crea poco spettacolo anche durante il campionato stesso ed in determinate giornate (non prendo in considerazione questo spostamento in particolare) e quindi non mi va di criticare questa situazione ma critico il discorso più ampiamente non esiste che si arrivi a fine campionato e le prime squadre che lottano per gli obiettivi non debbano giocare in contemporanea la contemporaneità del calcio non eseguita quella falsa il campionato. Per quanto riguarda questo evento non mi sento di criticare particolarmente la situazione c’è un problema ma non lo ritengo così drastico. Per non incorrere in queste situazioni Dovrebbe esserci un regolamento che le ultime cinque giornate per esempio devono giocarsi in contemporanea così non accadrà mai più una situazione del genere
Giusto. In principio le ultime giornate erano in contemporanea