Robert Pattinson in The Batman è un cupo supereroe in una detective story dal sapore noir (recensione)

Matt Reeves reinventa l'Uomo Pipistrello con Robert Pattinson in The Batman: la recensione del film in anteprima

Robert Pattinson in The Batman

Credits photo: @Warner Bros.


INTERAZIONI: 70

Chiunque a Gotham sa che nell’ombra si aggira un vigilante, che sia esso un giustiziere vendicativo o qualcos’altro, nessun malvivente in città è al sicuro. Così Robert Pattinson in The Batman si muove nei posti più bui possibili, strisciando lungo le pareti per non farsi notare, diventando un animale notturno abile a nascondersi, per poi apparire all’improvviso come faceva lo squalo nell’omonimo film di Steven Spielberg.

“La paura è uno strumento”, spiega il giovane Bruce Wayne in una delle battute iniziali della pellicola di Matt Reeves, che non è una origin story. Dopo due anni passati a lottare contro i criminali più disparati, Batman è diventato un simbolo della vendetta tra i suoi concittadini, ma allo stesso tempo è un Batman intimista, un giovane che ancora fatica a superare la morte dei suoi genitori. In assenza di figure genitoriali, Bruce Wayne deve trovare il suo posto nel mondo. Matt Reeves reinventa il supereroe DC in questo reboot, in cui emerge un personaggio cupo e solitario, un detective invischiato in una storia thriller dal sapore noir. E Gotham non è mai stata una città del peccato così dark.

Gli elementi del genere ci sono tutti: la caccia al serial killer che sta colpendo figure di alto spicco prende piede già nei primi minuti; c’è la figura della femme fatale, una splendida Zoë Kravitz che dà vita a una sinuosa Catwoman, abile ladra dal cuore tenero, ma che ha un suo secondo fine; e poi ci sono i criminali: Oswald “Oz” Cobblepot, alias Pinguino (interpretato da Colin Farrell, che rivedremo nella serie a lui dedicata), un antagonista un po’ in secondo piano, ma che rivela le sue carte via via che la storia prosegue; il malvagio Enigmista (Paul Dano fa paura) che dà del filo da torcere a Batman e il buon Commissario Jim Gordon (Jeffrey Wright). Immancabile la figura del maggiordomo della famiglia Wayne, Alfred (Andy Serkis), un amico/alleato che vuole essere una figura paterna per Bruce.

Robert Pattinson e Zoë Kravitz in una scena del film The Batman.

Per rendere l’idea dell’oscurità che aleggia su Gotham, così come l’anima dark di Bruce Wayne/Robert Pattinson in The Batman, si fa affidamento su una fotografia in cui prevale il rosso e il nero, colori forti che esprimono violenza. Esteticamente, il film di Reeves è impressionante. Molte inquadrature puntano sul vuoto, dando la sensazione di paura/tensione, che è uno dei temi ricorrenti di The Batman.

L’eccessiva durata del film (la bellezza di quasi 3 ore) possono sembrare un’eternità, tanto che si potrebbe pensare di tagliare qualche scena di troppo. Eppure giustificano la narrazione. Matt Reeves costruisce una detective story a scatole cinesi, pretenziosa e dettagliata; i personaggi sono collegati tra loro, e se non si osserva con attenzione questo delicato mosaico, si finisce per perdere qualche pezzo.

Robert Pattinson in The Batman aggiunge un altro personaggio alla sua carriera, e finalmente si potrà dire: basta chiamarlo solo “il vampiro di Twilight“.

The Batman è nelle sale italiane dal 3 marzo.