Dopo i documenti depositati in tribunale da una querelante anonima, Snoop Dogg risponde alle accuse di stupro arrivate mercoledì 9 febbraio, e lo fa tramite un suo portavoce.
Le accuse di violenza sessuale
La scorsa settimana una donna nascosta nell’anonimato, riportata dalla stampa come Jane Doe, ha depositato in tribunale una testimonianza nella quale riportava di aver subito violenza sessuale da parte dello stesso rapper e dal suo collaboratore Bishop Don “Magic” Juan.
I fatti si sarebbero svolti nella notte del 29 maggio 2013. La donna, di ritorno da un concerto di Snoop Dogg ad Anaheim, in California, avrebbe accettato un passaggio da Don “Magic” Juan il quale, però, l’avrebbe costretta a fermarsi in casa sua nella quale l’avrebbe violentata. Consumata la violenza, Juan l’avrebbe accompagnata nello studio di Snoop Dogg con il pretesto che quest’ultimo la volesse come ballerina nel suo format Snoop Dogg’s Double G News Network. La ragazza, una volta giunti a destinazione, si sarebbe recata nel bagno per un malessere e lì sarebbe stata raggiunta dal rapper che l’avrebbe dunque molestata sessualmente.
In un primo momento Snoop Dogg aveva replicato sui social parlando di “Gold Digger”, espressione che indica chi instaura rapporti per interessi economici.
Snoop Dogg risponde alle accuse
L’ipotesi più accreditata da fonti vicine al rapper, come riportava TMZ, era che Jane Doe cercasse di mettere in difficoltà l’artista perché di lì a poco avrebbe partecipato all’halftime show del Super Bowl. Per rispondere alle accuse, infatti, Snoop Dogg si è affidato a un portavoce che venerdì 11 febbraio ha rilasciato una dichiarazione su Page Six. In sostanza, il collaboratore del rapper sostiene che quella di Jane Doe sia una tentata estorsione. Ecco le sue parole:
“Le accuse di aggressione sessuale da parte di Calvin Broadus (in arte Snoop Dogg) sono semplicemente infondate. Sembrano parte di un piano di estorsione della donna ai danni di Snoop Dogg in vista della sua esibizione all’halftime show del Super Bowl. Il suo piano prevede un’azione legale avanzata sotto anonimato come ‘Jane Doe’ e, consapevole che può diventare un documento pubblico, ha presentato istanza lo scorso mercoledì pochi giorni prima del Super Bowl”.
Infine il portavoce respinge con convinzione le accuse di violenza sessuale rivolte a Snoop Dogg, che per il momento non commenta la vicenda dai suoi canali social.
“Per essere chiari, il signor Broadus non ha mai avuto alcun rapporto sessuale con la querelante. Il suo piano di estorsione è vergognoso. Anche il suo tentativo di usare i tribunali per portare avanti questo schema è vergognoso e arreca danno alle vere vittime che meritano di essere credute“.