Con Materia (Terra) di Marco Mengoni abbiamo un’opera di divulgazione, attitudine fondamentale per ogni artista che nuota nel mainstream pur senza rispettare tutti i canoni dello showbiz: Marco è una voce r’n’b che sa muoversi in diversi stili senza snaturarsi.
Materia (Terra) ci parla del perdono. Lo abbiamo intervistato, e la chiacchierata è stata un focus continuo sul perdono. L’album è un diario personale, scritto nelle segrete dell’anima a cavalcioni su radici e consapevolezza.
Si parte con Cambia Un Uomo, l’inizio-bomba che qualsiasi disco dovrebbe avere. A questo giro Marco sceglie una ballad intensa – scordiamoci la formula sole cuore amore, che a Mengoni non appartiene – per poi continuare con Una Canzone Triste che è un 6/8 delizioso e perfettamente r’n’b. Già dalle prime due tracce si percepiscono virtuosismi vocali e ampi ricorsi alla musica corale: il disco è questo, un riverbero continuo e popolato di voci che riempiono ogni spazio senza soffocare.
- Materia (Terra) - CD Greenbox 100% Plastic Free
- Marco Mengoni
C’è spazio per il radiofonico: è il caso di Ma Stasera, ma anche del duetto con Madame in Mi Fiderò con la rapper vicentina che qui siede sul trono della stella pop alla quale Mengoni offre un palcoscenico elettrico e cristallino. Gazzelle canta ne Il Meno Possibile: Mengoni gli cuce addosso un brano su misura, con la voce sdoppiata in ottave e uno shuffle quasi british, e per questo audace.
Materia (Terra) è un diario personale, dicevamo: lo dimostrano i due Appunti, registrati dall’artista proprio nelle fasi di lavorazione del disco. Se dovessimo tradurre in immagine l’intero impianto di Materia (Terra) di Marco Mengoni, avremmo una feritoia: dalla fessura scorgiamo il lato più intimo e curato dell’artista, che si apre a noi con brani di rara bellezza come In Due Minuti, Luce e Un Fiore Contro Il Diluvio, passando per Proibito.
Lo troviamo lì, in penombra, mentre si macera nella ricerca del perdono per insegnarci in che modo possiamo alleggerire l’anima. Tra i metodi suggeriti, c’è proprio l’ascolto di Materia (Terra) di Marco Mengoni.
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