Tanta indignazione per nulla, in riferimento a coloro che hanno alimentato la bufala secondo cui sarà vietato dire Natale e chiamarsi Maria. La solita disinformazione che ha preso piede su alcuni giornali e siti, evidentemente vogliosi di strizzare l’occhio all’ala maggiormente sovranista del Paese, facendo sì che prendesse piede una notizia che va decisamente contestualizzata. Festività molto calde, dunque, se pensiamo che in questa fase si parla tanto della possibilità di vaccinare i bambini contro il Covid, come abbiamo avuto modo di osservare nei giorni scorsi.
Come nasce la fake news sul sarà vietato dire Natale e chiamarsi Maria
Sostanzialmente, è facile ricostruire quanto avvenuto tra domenica e lunedì. Alcune testate hanno parlato di un documento proveniente direttamente dall’UE, secondo cui a stretto giro sarebbe entrata in vigore una sorta discutibile. Una stretta verso i cattolici ed una norma tramite la quale sarebbe stato sarà vietato dire Natale e chiamarsi Maria. Titoli acchiappaclick, come se non ci fosse un domani, oltre alla solita speculazione politica sui social, da parte di leader che hanno provato a strappare like facili.
Le cose stanno diversamente e no, non sarà vietato dire Natale e chiamarsi Maria. Sostanzialmente, il documento della Commissione europea è esclusivamente “interno”, ovvero rivolto ai dipendenti, con alcune linee guida relative alla comunicazione inclusiva. Insomma, un modo per rivolgersi al mondo esterno senza una sorta di discriminazione linguistica, volendo forzare la mano come è stato fatto da alcuni colleghi. Di sicuro non verranno a dirci come chiamare i nostri figli e non ci intercetteranno mentre augureremo ‘buon Natale’ ai nostri cari.
Ne parlano siti come Fanpage e Bufale. Il danno, però, è stato fatto. Una fetta del Paese è convinta che sarà vietato dire Natale e chiamarsi Maria, con ulteriori imposizioni dall’UE che andranno a minare certezze e tradizioni. Una colossale bufala, diffusa per raccogliere qualche visita in più.