Grande confusione a proposito del referendum in Svizzera sul green pass. Con il 62% dei voti a favore, infatti, la certificazione verde resta valida nel Paese, in seguito ad una votazione che ha creato enormi discussioni. E così, mentre in Italia nascono polemiche giorno dopo giorno, come abbiamo osservato con un articolo specifico in merito, qualcuno solleva dei dubbi su quanto avvenuto lo scorso fine settimana. Ad esempio, secondo Gianluigi Paragone gli svizzeri si sarebbero espressi su altre tematiche e non sul green pass.
Cosa sappiamo sul referendum in Svizzera per il green pass
Qual è la verità sul referendum in Svizzera per il green pass? Secondo il fondatore di ItalExit, il voto non ha fatto altro che estendere gli aiuti finanziari a chi aveva ricevuto un sostegno troppo limitato, oltre a coloro che fino a questo momento non hanno ancora ricevuto alcun aiuto. In verità, tra i commenti al post di Paragone ci sono riscontri diretti che vanno in direzione opposta: “Io abito in Svizzera ed é passato il referendum del certificato Covid. Non serve per andare a lavorare o per salire sui mezzi pubblici, alle poste, ma per andare a mangiare fuori o far la qualsiasi altra cosa serve il certificato“.
C’è anche chi parla in modo più approfondito del referendum in Svizzera sul green pass, ammettendo di aver votato contro: “Il referendum sulla legge COVID c’è stato domenica scorsa. Io ho votato no ma purtroppo non è bastato, perché il Si ha vinto al 62%. Lo stato è stato furbo, nessuna restrizione prima delle votazioni, per tener buono il popolo. domenica votato e ieri taaaaaac”.
Insomma, le cose pare siano andate diversamente rispetto a quanto raccontato da Paragone a proposito del referendum in Svizzera. Il coinvolgimento del green pass, del resto, è stato menzionato anche da fonti locali autorevoli. Qualcuno, poi, parla addirittura di brogli, ma al momento non ci sono indagini in corso.