La lezione di Sarah Jessica Parker contro la misoginia: “Ho i capelli bianchi, devo smettere di invecchiare?”

Sarah Jessica Parker replica alle cattiverie ricevute sottolineando quanto sia misogino sottoporre le donne ad un continuo giudizio sulla gradevolezza: "Ho i capelli bianchi e le rughe, ma questo per un uomo non è mai un problema"

And Just Like That

IG: @sarahjessicaparker


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Sarah Jessica Parker non è più la trentenne riccioluta delle prime stagioni di Sex and The City e nemmeno la quarantenne dei due film successivi: ora è più vicina ai 60 che ai 50 e sembra che non le sia consentito di invecchiare, forse in virtù del fatto di essere diventata un’icona glamour col suo personaggio nella serie HBO. Quello stesso personaggio che sta per tornare nel revival And Just Like That…, in onda a dicembre su HBO e Sky, e che apparirà inevitabilmente invecchiato rispetto all’ultimo film di undici anni fa.

Sarah Jessica Parker non ha fatto ricorso ad interventi di chirurgia estetica sul viso, ha naturalmente qualche capello bianco, mostra delle rughe. E lo trova del tutto normale. Quello che non è normale, invece, è la reazione del pubblico alla vista di una cinquantaseienne che non aspira a somigliare ad una trentenne.

Sarah Jessica Parker ne ha parlato a Vogue, intervistata insieme alle colleghe Cynthia Nixon e Kristen Davis in vista dell’imminente debutto della nuova serie: insieme torneranno nei panni di Carrie, Miranda e Charlotte nel revival di Sex and The City e già durante le riprese hanno dovuto affrontare commenti insultanti e cattiverie gratuite sul loro aspetto fisico da parte del pubblico sui social. Come sottolinea Parker, il capello bianco o la ruga sul viso non sono invece oggetto di conversazioni quando si tratta di un uomo di mezza età.

Ci sono così tante chiacchiere misogine verso di noi che non sarebbero mai rivolte a un uomo. “Quanti capelli grigi. Ma ha i capelli grigi?’ Se guardo Andy Cohen ha una testa piena di capelli grigi, ed è squisito. Perché per lui va bene? Non so cosa dirvi gente!

Sarah Jessica Parker ha aggiunto che il discorso vale per ogni espressione di misoginia: che sia rivolto a chi invecchia con naturalezza o a chi fa ricorso al ritocco estetico, c’è un giudizio costante sulle donne che sembrano non potersi esimere dal verdetto del tribunale popolare sulla loro gradevolezza.

Tutti hanno qualcosa da dire: ‘Ha troppe rughe, non ne ha abbastanza’. Sembra quasi che le persone non vogliano che siamo perfettamente a nostro agio, come se quasi si divertissero ad essere addolorati per quello che siamo oggi, se scegliamo di invecchiare naturalmente e non sembrare perfetti, o se fai qualcosa che ti sentire meglio. So che aspetto ho. Non l’ho scelto. Cosa posso fare? Smettere di invecchiare? Scomparire?

A Sarah Jessica Parker fa eco la collega Nixon, che sottolinea come lo spettacolo non stia cercando di aggiungere personaggi anagraficamente più giovani per mantenere un tono giovanile: “Mi piace che non stiamo cercando di ringiovanire lo spettacolo. Non includiamo, tipo, una nipote di 21 anni“. Lo scopo del revival, operazione di marketing discutibile ma da valutare a posteriori dopo averlo visto, è invece proprio quello di raccontare come cambia la vita delle donne dopo i cinquant’anni, tra amicizie che restano e che finiscono, storie d’amore, sfide professionali e una pandemia che ha cambiato il mondo. Perché dunque usare l’invecchiamento come motivo di vergogna e pretendere che chi è stato un sex symbol una volta sia condannata ad esserlo per sempre?