Sara Ramirez torna in And Just Like That 2, nel ruolo della speaker comica non binaria che con i suoi podcast e stand-up comedy ha conquistato prima Carrie e poi Miranda. Nonostante sia stato accolto freddamente dal pubblico, con tante polemiche sul fatto che abbia proposto una rappresentazione grottesca delle persone non binarie, il personaggio di Che Diaz sarà ancora più centrale nella prossima stagione dello spin-off di Sex and The City, già rinnovata da HBO Max.
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Sara Ramirez tornerà quindi in And Just Like That dopo il finale aperto della prima stagione, in cui Che e Miranda si sono trasferite a Los Angeles perché la podcaster deve girare l’episodio pilota di uno show televisivo. La storia d’amore LGBTQ+, la prima per una protagonista della serie, sarà una delle scommesse dello showrunner Michael Patrick King per la seconda stagione, come ha confermato lo stesso sceneggiatore al sito Variety in un’intervista di copertina dedicata al mese dell’orgoglio omosessuale. King ha si è detto sorpreso di quanto Che sia stato polarizzante per il pubblico, osservando che in un vasto panorama televisivo ricco di personaggi ripugnanti, “quello di cui tutti sono preoccupati al giorno d’oggi è un comico non binario“. A maggior ragione, sarà ancora più presente nel secondo capitolo dello spin-off di Sex and The City.
Una delle mie passioni più ardenti della seconda stagione è Che. Voglio mostrare la dimensione del Che che la gente non ha visto, per qualsiasi motivo, perché era accecata, per paura o terrore. Voglio mostrare più Che anziché meno Che. Dico davvero.
Sara Ramirez ha affrontato le critiche ma non intende lasciarsi influenzare. A Variety ha spiegato che l’opinione comune non entra a far parte del suo processo di costruzione del personaggio, che d’altronde “è una creatura di Michael. Lui ha creato questo ruolo. L’ha scritto. Queste sono le battute sue e del suo team di sceneggiatori“. L’attrice, a lungo nel cast di Grey’s Anatomy è un’attivista della comunità LGBTQ+: negli ultimi anni si è dichiarata prima bisessuale e poi non binaria. Proprio il suo impegno pubblico le fornisce un approccio al ruolo più consapevole.
Quello che amo di Che è che è una persona complicata, disordinata e umana. Che è un grande promemoria del fatto che anche quando non ci piace qualcuno nella nostra comunità, queste persone meritano comunque amore, sicurezza e gioia, come tutti gli altri. Ma il movimento di liberazione include tutti, anche le persone che non ci piacciono. Questo movimento, questa lotta, questa festa di orgoglio, non è solo per le persone che ci fanno sentire a proprio agio e carini, è per tutti.