Zucchero doppiatore in Sing 2: sarà la voce di Clay Calloway

Zucchero è la voce di Clay Calloway in Sing 2, il film d'animazione in uscita a dicembre

zucchero doppiatore in sing 2

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Zucchero doppiatore in Sing 2, il seguito del film d’animazione Sing in uscita il 23 dicembre 2021. Il cantautore italiano sarà la voce di Clay Calloway, che nella versione in lingua originale ha la voce di Bono Vox degli U2.

Zucchero doppiatore in Sing 2

Clay Calloway, nome che si riferisce chiaramente a Cab Calloway di Minnie The Moocher, è un leone rock che non vuole più cantare. Nella trama, infatti, il gruppo di animali capitanati da Buster Moon dovrà esibirsi al prestigioso Crystal Tower Theater, ma per ottenere il permesso servono delle conoscenze.

Buster riesce a mettersi in contatto con il boss Jimmy Cristal e lo convince che nel suo spettacolo ci sarà anche il leggendario Calloway. Purtroppo, però, quest’ultimo si è ritirato in solitudine da 10 anni dopo la morte della moglie. Il film ruoterà dunque intorno a tutte le strategie messe in atto da Buster per convincere Clay Calloway a ritornare in scena ed esibirsi al Crystal Tower Theater.

Zucchero ha annunciato la novità sui social, postando un’immagine che lo ritrae all’interno dello studio di doppiaggio. Non è la prima volta in cui il bluesman italiano si mette al servizio del cinema. Nel film d’animazione Spirit (2002), Fornaciari aveva interpretato in italiano i brani originariamente composti e incisi da Bryan Adams e Hans Zimmer. Nella versione italiana del film d’animazione, inoltre, tra i doppiatori c’era anche Maurizio Crozza.

Discover

Zucchero, doppiatore in Sing 2, sta per lanciare il suo album di cover Discover che uscirà il 19 novembre, anticipato dalla cover di Follow You Follow Me dei Genesis. Recentemente ha anche duettato con Davide Van De Sfroos nel brano Oh Lord, Vaarda Gio.

Nel 2022, inoltre, Zucchero terrà una residency all’Arena di Verona dal 25 aprile all’11 maggio, un calendario già slittato due volte per motivi legati alla pandemia del Covid-19 che, inevitabilmente, ha portato alla riprogrammazione dei concerti di tutti gli artisti.