A 66 anni è morto Paolo Beldì. Lo storico regista televisivo si trovava nella sua casa del novarese, a Magognino. Secondo quanto ricostruito da La Stampa la morte risale a ieri sera, venerdì 2 luglio, quando un’amica di Beldì si è introdotta nell’abitazione dopo aver tentato di contattarlo invano.
Il regista, infatti, era atteso in un circolo da un gruppo di amici per seguire la nuova gara degli Euro 2020 tra Italia e Belgio. Gli amici, non vedendolo arrivare, hanno provato a contattarlo ma non hanno ottenuto risposta. Per questo un’amica ha preso l’iniziativa e si è portata presso l’abitazione di Beldì, facendo la triste scoperta.
Per il momento non è dato conoscere le dinamiche della morte di Paolo Beldì, ma l’ipotesi più accreditata è quella dell’infarto. Numerosi sono i messaggi di cordoglio dal mondo dello spettacolo che in queste ore si stanno moltiplicando sui social. Simona Ventura lo chiama “guida preziosa”, Stefania Orlando dedica parole di empatia ai famigliari del regista e anche il Trio Medusa si unisce al coro: “Quante risate insieme!”.
Paolo Beldì si fece le ossa negli anni ’80, dunque nei primi anni della Fininvest per poi passare alla Rai negli anni ’90 con la regia degli indimenticabili Mi Manda Lubrano e Svalutation, programma di Adriano Celentano. Con il Molleggiato, infatti, ha girato altri spettacoli come Francamente Me Ne Infischio (1999), Rockpolitik (2005) e La Situazione Di Mia Sorella Non è Buona (2007).
Sempre attendo ai particolari, fece la storia una sua inquadratura verso uno spettatore addormentato durante il Festival di Sanremo. La sua peculiarità venne fuori particolarmente in Diritto Di Replica, lo show condotto da Fabio Fazio. Sua fu la kermesse sanremese delle edizioni 1999, 2000 e 2006 e nel 2012 fu chiamato come regista per i due show all’Arena di Verona di Rock Economy di Adriano Celentano. Sue furono anche diverse edizioni di Quelli Che Il Calcio. Morto Paolo Beldì, con lui muore una delle firme più note della televisione italiana.