Elite 4 è su Netflix, Las Encinas prova a rinnovarsi (ma non troppo)

Elite 4 è disponibile dal 18 giugno su Netflix: c'è nuova linfa nei corridoi di Las Encinas, ma la serie resta sostanzialmente uguale a se stessa

trailer elite 4

INTERAZIONI: 3

I corridoi del liceo di Las Encinas tornano a popolarsi, stavolta di nuovi allievi in Elite 4: la nuova stagione sperimenta il primo cambio generazionale della serie, dopo l’addio di diversi volti storici, mentre accoglie numerose new entry che si fanno subito notare. In particolare, Manu Ríos, Carla Díaz, Martina Cariddi e Pol Granch sono i nuovi acquisti di Elite 4 che entrano con forza nei nuovi episodi portando un po’ di aria fresca in una serie che era diventata ormai stagnante al suo terzo capitolo.

Elite 4 parte proprio dall’arrivo nel prestigioso istituto di Benjamin (Diego Martín), il nuovo direttore che porta con sé i figli Ari, Mencía e Patrick. E la sensazione chiarissima sin dal principio è che i nuovi arrivi riescano subito a monopolizzare lo schermo e ad intrecciare relazioni con il gruppo di veterani che risultano plausibili ed organiche rispetto alla trama. Un nuovo afflusso di personalità, col loro portato di storie individuali e familiari, che risulta piuttosto naturale. Si può dire dunque che l’integrazione tra vecchia e nuova generazione di studenti – il vero banco di prova di Elite 4 – sia abbastanza riuscita e non faccia troppo rimpiangere la mancanza dei personaggi precedenti.

Elite 4 parte mettendo sul piatto una serie di questioni complesse che la serie sembra voler affrontare in modo inedito. Ad esempio Rebeka esplorerà la bisessualità dal punto di vista di un’adolescente, anche nel confronto sul tema con sua madre, mentre il triangolo sessuale tra Omar, Ander e Patrick (nonostante una scena molto esplicita) finisce per diventare più una riflessione sulla monogamia e sull’importanza di amare consapevolmente al di là della mera attrazione fisica. Anche il personaggio di Ari appare invischiato in un triangolo con Samuel e Guzmán, ma molto meno interessante: ciò che la rende attrattiva, invece, è la costante necessità di mantenere un equilibrio tra i tuoi desideri di ragazza e le pressioni familiari atipiche a cui è sottoposta e che rischiano di farla esplodere da un momento all’altro.

Per il resto non c’è molto altro da rilevare in Elite 4: chi ha resistito nel guardare la serie fino a questo punto, ormai sa perfettamente che cosa aspettarsi da questo tipo di spettacolo, che ripropone ciclicamente lo stesso schema narrativo fatto di dramma adolescenziale e mistero delittuoso da risolvere. Semmai questa stagione sembra presentare conflitti e dinamiche un po’ più mature delle precedenti, iniziando a trattare i suoi protagonisti come dei semi-adulti, ma l’obiettivo finale resta quello di intrattenere lo spettatore con un prodotto che non lo interroghi sui massimi sistemi, anzi, che abbia come unico scopo quello di catturarlo in un intreccio fitto di colpi di scena, con qualche parentesi riflessiva qua e là.