ICD per Eriksen e defibrillatore sottocutaneo: non semplice che torni a giocare

Riscontri sulle condizioni del danese e sulle scelte che sono state fatte dai medici per il suo futuro

Eriksen

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Da alcuni minuti è ufficiale la notizia secondo cui verrà installato un ICD ad Eriksen. Dopo l’aggiornamento fornito nella giornata di ieri sul centrocampista danese, infatti, oggi 17 giugno è giunto un contributo importante che ci fornisce un quadro più chiaro della situazione, soprattutto per chi si chiede se il ragazzo tornerà a giocare. Sostanzialmente, al giocatore dell’Inter verrà impiantato un defibrillatore sottocutaneo, tramite operazione, nel tentativo di tenere sempre sotto controllo il problema dell’aritmia.

Cosa comporta l’ICD per Eriksen: focus sul defibrillatore sottocutaneo

Provando a scendere maggiormente in dettagli, le notizie di oggi sono sicuramente incoraggianti sullo stato di salute di Eriksen. La decisione di installare la tecnologia ICD, infatti, consentirà per forza di cose un monitoraggio costante delle sue condizioni, al punto che il defibrillatore sottocutaneo potrà intervenire tempestivamente in caso di emergenze. Al contempo, appare difficile che il giocatore possa tornare in campo, se non altro per le caratteristiche del dispositivo che verrà impiantato nel corso delle prossime ore. Il caso Blind, simile, fa tuttavia ben sperare.

Se da un lato l’intervento durerà circa un’ora ed il pieno recupero dopo l’operazione avverrà entro 4-6 settimane, le informazioni che circolano in rete sull’ICD dicono che per i pazienti sia assolutamente sconsigliato praticare sport di contatto. Tra cui, ovviamente, anche il calcio. Avanzare sentenze in questa fase sarebbe senza ombra di dubbio un azzardo, ma appare evidente che la vicenda Eriksen appaia compromessa per chi spera che possa tornare a giocare.

Inutile dire che nei prossimi giorni ne sapremo di più. Sia sulle condizioni di Eriksen dopo l’intervento che prevede l’installazione della tecnologia ICD, sia le conseguenze che si avranno con il defibrillatore sottocutaneo in ottica “ritorno all’attività”. La priorità, adesso, è la salute del ragazzo. E questo è fuori discussione, considerando soprattutto il grande spavento per tutti di sabato scorso.