Che Fine ha Fatto Sara? è la Revenge grezza e pruriginosa di Netflix (recensione)

Il fenomeno Netflix del momento è Che Fine ha Fatto Sara?, un mistery che perpetra retaggi tipici delle telenovele messicane

Che Fine Ha Fatto Sara?

INTERAZIONI: 4

Un po’ mistery, un po’ saga familiare ma soprattutto molto telenovela latino-americana: c’è tutto questo in Che Fine Ha Fatto Sara?, l’ultimo di tanti prodotti da fast-watch di Netflix a spopolare in mezzo mondo. La serie messicana ha conquistato il primo posto in top10 su Netflix in decine di Paesi nel mondo e, manco a dirlo, in Italia era la più vista già poche ore dopo il debutto. Un’escalation rapidissima nelle preferenze degli utenti che non trova riscontro nella qualità drammaturgica della serie, semmai nell’esigenza, ora come ora, di prodotti poco impegnativi da divorare nel binge-watch da lockdown e restrizioni varie.

A prima vista Che Fine Ha Fatto Sara? sembra voler assomigliare ad un giallo piuttosto classico, che però poggia su basi molto deboli. Subito dopo però si rivela essere un ‘mappazzone’ che ingloba tutti gli stilemi classici della narrativa audiovisiva messicana: le storie sentimentali tormentate, le famiglie disfunzionali, le relazioni passionali e proibite, il melodramma a più livelli, il gusto per una certa morbosità.

E sempre a prima vista, Che Fine Ha Fatto Sara? sembrerebbe una pallida imitazione di Revenge, la serie di ABC che divenne un piccolo cult nel 2011 e conquistò perfino spettatori autorevoli come Stephen King. Ma a differenza della Revenge originale, che aveva nell’eleganza dell’ambientazione, nel glamour dei suoi scenari da favola (in teoria gli Hamptons, nella realtà Manhattan Beach e il North Carolina) e nel fascino machiavellico dei suoi personaggi, questa soap opera applicata al tema della vendetta ne risulta una grezza emulazione in salsa latino-americana.

La serie parte male sin dal titolo, che nella traduzione italiana potrebbe generare un equivoco: Che Fine Ha Fatto Sara? è la resa dell’originale ¿Quién mató a Sara? (Who Killed Sara? nella distribuzione internazionale), che sembra rivelare una verità inconfutabile, ovvero che una certa Sara è stata uccisa. E la serie si apre proprio con l’incidente mortale in parasailing che finisce in tragedia per una adolescente in gita con un gruppo di amici. La ricerca dell’assassino è parecchio complessa: alternando passato (gli anni Novanta) e presente, la serie racconta il desiderio di vendetta di suo fratello Alex, convinto che non si sia trattato di un incidente ma che Sara sia stata uccisa attraverso il sabotaggio del paracadute. Il responsabile è da cercare nella potente famiglia Lazcano, proprietaria di una catena di casinò: Sara era fidanzata col rampollo Rodolfo e incinta all’epoca dei fatti, ma le colpe della sua morte sono inspiegabilmente cadute sul fratello, che ha accettato di prendersi la responsabilità dell’incidente per coprire colui che sarebbe diventato l’erede dell’impero di famiglia. Peccato che ad Alex, anziché i pochi mesi di carcere previsti per negligenza e l’indennizzo economico promesso dai Lazcano per risarcirlo, siano stati comminati 18 anni con l’accusa di aver tentato di ammazzare Rodolfo (altrettanto inspiegabilmente) finendo per uccidere la sorella. Negli anni in carcere, studiando informatica e conoscendo altre persone che hanno avuto a che fare coi Lazcano, il protagonista progetta una vendetta esemplare contro Rodolfo, che crede essere l’assassino di sua sorella, ma finirà per scoprire che potrebbe esserci un altro responsabile. A complicare ulteriormente le cose è il legame inaspettato di Alex con la giovane sorella di Rodolfo, Elisa, che metterà entrambi di fronte a scelte complesse.

L’impianto molto forzato dell’intreccio di partenza è solo il primo problema di Che Fine Ha Fatto Sara?: c’è da dire che la serie prova a seguire le regole del buon giallo tirando in ballo una serie di potenziali indiziati per l’omicidio della ragazza, di modo che ogni membro dei Lazcano avesse un movente valido, inoltre aggiunge una variabile incognita, un informatore segreto che sembra sapere tutto di quel delitto e che prova a guidare le indagini del protagonista. Ma i tentativi iniziali di instradare un mistery classico si incagliano in una serie di scelte senza senso dei personaggi, in particolare dei tre fratelli Rodolfo, Elisa e Chema, che un momento sembrano voler difendere la loro famiglia da accuse pesanti e il momento dopo si uniscono ad Alex come un sol uomo contro il padre Cesar, sospettato di ogni nefandezza, e il momento ancora successivo si ritrovano ad organizzare cene di famiglia come nulla fosse.

Tutti i personaggi di Che Fine Ha Fatto Sara? sono legati dal comune denominatore di essere repulsivi e che il livello della recitazione non aiuta a renderli più affascinanti. Il patriarca Cesar Lazcano è uno squallido affarista misogino e omofobo, un padre autoritario e un marito fedifrago che ha messo su un giro di prostituzione in cui si diletta a seviziare giovani donne straniere. Rodolfo è un uomo infelice e represso, stretto nel rimorso per la morte di Sara, mentre sua moglie ossessionata dall’idea di dargli un figlio è contemporaneamente l’amante del padre Cesar. Chema è un omosessuale osteggiato dalla famiglia e non privo di problemi col compagno italiano, Lorenzo, con cui si infila in un complicato tentativo di diventare genitori tramite madre surrogata. Elisa è scappata dalla famiglia per studiare psicologia ma si ritrova a voler fare la crocerossina dello sconosciuto Alex pur di scoprire la verità su chi siano i suoi genitori e fratelli. Il protagonista, poi, è un orso taciturno che non sembra avere altro scopo nella vita e altro da mostrare se non il suo desiderio di vendetta attraverso la rovina dei Lazcano.

Con questi elementi la soap opera condita con azione, drammi sentimentali e tanto sesso è subito servita e Che Fine Ha Fatto Sara? si trasforma quasi subito in una telenovela in cui ogni episodio ha il solo scopo di aggiungere carne al fuoco per spingere lo spettatore a guardare cosa accadrà dopo. E in questo senso, ancor peggio sembra fare la seconda stagione in arrivo, che nel trailer ribalta tutto quanto visto finora aprendo scenari completamente inediti sulla storia della protagonista.

Ci si aggiunga che Che Fine Ha Fatto Sara? ha decisamente un problema con la rappresentazione dell’universo femminile e dell’erotismo: la Sara al centro del mistero è ritratta in modo pruriginoso come una Lolita che tutti vogliono portarsi a letto e lei stessa cede alle lusinghe del patriarca Lazcano con tanto di gravidanza indesiderata. Per non dire del modo in cui viene affrontato il tema dello sfruttamento della prostituzione – indugiando sul piacere dei seviziatori come a volerlo rendere in qualche modo intrigante – e delle disfunzioni familiari che sfociano in legami più squallidi che proibiti.

Che Fine Ha Fatto Sara? sicuramente non fa fare alcun passo avanti alla narrativa latino-americana nel suo complesso, pur nel momento migliore della sua storia in termini di quantità di nuove produzioni, perché perpetra vecchi retaggi da soap opera sia nello stile che nei contenuti, nel tentativo fallito di renderli più attuali sposando un linguaggio contemporaneo. Eppure il suo successo è innegabile e dimostra ancora una volta come nel catalogo di Netflix finiscano per emergere perlopiù prodotti destinati ad una fruizione vorace e sempre più disimpegnata. La seconda stagione è già pronta e debutterà il 19 maggio.