Recensione primi due episodi di Leonardo, il ritratto maledetto di un artista geniale

La recensione in anteprima degli episodi di Leonardo, il primo appuntamento della serie su Da Vinci in onda martedì 23 marzo su Rai1

episodi di Leonardo

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Gli episodi di Leonardo, serie evento di Rai1 incentrato sul geniale artista del Rinascimento, renderanno giustizia alla figura di Da Vinci? Personaggio emblematico, lo scienziato e inventore italiano è oggi considerato uno dei più grandi dell’umanità.

Noi di OM abbiamo visto in anteprima i primi due episodi di Leonardo.

La serie, in onda da martedì 23 marzo sulla rete ammiraglia, cerca di raccontare la storia di Leonardo Da Vinci, avvalendosi non solo delle sue opere d’arte (ogni episodio sarà concentrato su uno dei suoi capolavori) ma anche di stratagemmi per rendere il racconto più accattivante per il pubblico. Infatti, come svelato dal cast durante la conferenza stampa di presentazione, la serie è abbastanza romanzata: gli eventi cardine della sua vita sono presenti così come gli elementi di finzione.

Il primo episodio inizia con un Leonardo in età matura, incarcerato per un omicidio di cui lui si dichiara innocente. Spetta a Stefano Girarldi (interpretato da Freddie Highmore) l’arduo compito di indagare nella mente di Da Vinci: questo particolare detective seguirà il racconto della serie insieme al pubblico, in un susseguirsi di flashback che ci riportano agli inizi della carriera di Leonardo.

Aidan Turner si cala nei panni del geniale artista, un uomo incompreso fin dal suo apprendistato presso il maestro Verrocchio (interpretato da un altro grande del cinema italiano, Giancarlo Giannini). Leonardo mostra fin da subito un intuito fuori dal comune, perciò suscita invidie è gelosie. Allo stesso tempo è anche un personaggio tormentato, in lotta con se stesso e il suo vero io. L’ambigua sessualità di Da Vinci è infatti una componente presente nella serie Rai e che non poteva essere omessa: la narrazione si sforza di entrare nella sua mente e lo fa attraverso le sue opere, in cui il geniale artista ricerca non solo la bellezza esteriore, ma anche quella interiore.

Il secondo episodio è da esempio. A Leonardo viene commissionato il ritratto di Ginevra de’ Benci (persona realmente esistita), figlia di un ricco amico di suo padre. Per il giovane artista è l’occasione per ricucire il fratturato rapporto con la figura paterna – uno dei temi centrali della serie – ma anche per trovare una spinta più verso la sua vocazione. Per il suo modo di lavorare sopra le righe, Leonardo viene respinto dalla società, però trova alcuni alleati. Come Caterina da Cremona, giovane donna dai forti valori (incarnata da Matilde De Angelis), che funge da musa e aiuterà l’artista in varie occasioni.

A differenza di quanto aveva fatto con I Medici, il co-creatore Frank Spotnitz punta su una diversa chiave di lettura a metà tra la storia e il soprannaturale. Da Vinci viene presentato come un uomo con un grande peso sulle sue spalle: sente di essere stato maledetto fin dalla tenera età, condannato ad essere emarginato e far del male alle persone che ama. È una chiave di lettura molto interessante che potrebbe far dimenticare le imperfezioni storiche della serie.

I primi due episodi di Leonardo andranno in onda martedì 23 marzo in prima serata su Rai1.