E adesso arriva anche la docuserie sul velenoso caso delle accuse di molestie sessuali a Woody Allen, lo rivela The Hollywood Reporter. Da domenica 21 febbraio e per le successive tre settimane andrà in onda negli Stati Uniti su HBO e poi on demand su HBO Max, la serie in quattro puntate Allen v. Farrow, diretta dai documentaristi già candidati all’Oscar Kirby Dick e Amy Ziering.
Quello di Woody Allen è uno dei casi più controversi e discutibili del mondo dello spettacolo. Secondo le accuse, nel 1992 il regista e attore newyorkese avrebbe molestato Dylan, la figlia adottiva di sette anni della sua allora compagna Mia Farrow. Queste accuse, come abbiamo già ribadito in un precedente articolo, non hanno mai ottenuto riscontri inoppugnabili e anzi non sono mai state mai ritenute, nonostante due indagini, sufficienti per una imputazione e un processo.
Nonostante ciò Woody Allen è ormai stato ripudiato dal suo ambiente. Case di produzione che non distribuiscono i suoi film già realizzati (Amazon, che ha dovuto pagare all’artista una cifra top secret), attori che ripudiano i film recitati con lui (da Kate Winslet a Timothée Chalamet), comitati di redazione che manifestano per evitare la pubblicazione della sua autobiografia col loro editore (che invece in Italia è uscita stata regolarmente con La Nave di Teseo).
Naturalmente il documentario Allen v. Farrow è destinato a scatenare polemiche, qualora ce ne fosse ulteriormente bisogno. Dick e Ziereng, a quanto viene riportato, hanno condotto una meticolosa ricerca investigativa, che comprende molti materiali inediti, filmati casalinghi, documenti del tribunale, prove della polizia, videocassette e nastri audio. In più le interviste a Mia Farrow, Dylan Farrow e Ronan Farrow (il giornalista divenito celebre per aver scoperchiato il caso Weinstein che ha dato vita al MeToo), la cantante amica di famiglia Carly Simon, pubblico ministeri, esperti, testimoni, investigatori.
La ricostruzione di Allen v. Farrow comprende anche il racconto del processo per la custodia di Dylan e della rivelazione della relazione tra Woody Allen e l’allora 21enne Soon-Yi, altra figlia adottiva di Mia Farrow poi divenuta moglie del regista. La serie è anche uno scandaglio nell’opera di Allen, nell’ottica di una riflessione in cui gli aspetti della vita pubblica costituiscono anche un fattore che porta a riconsiderare il valore dei suoi film.
I due autori, Dick e Ziering, sono degli esperti documentaristi, con alle loro spalle lavori approfonditi e divisivi come quello sul controverso magnate dell’hip-hop Russell Simmons (On the Record, sempre per HBO), e l’acclamato The Invisible War sul tema delle aggressioni sessuali nell’esercito, che ottenne una nomination all’Oscar come miglior documentario nel 2013. Nessun dubbio, perciò, che Allen v. Farrow sarà un lavoro scrupoloso. Restano però tutte le perplessità su una questione che si trascina da decenni con un accusato posto alla gogna in una eterna causa senza processo, dalla quale non ha quindi neanche la possibilità di difendersi in una sede deputata.