La serie Fate The Winx Saga su Netflix era destinata a far parlare di sé ancor prima del suo debutto. Invasa da diverse critiche per alcuni cambiamenti sostanziali, tra cui il target a cui è indirizzato, il live action si impone come un adattamento del celebre cartone animato Winx Club, prendendone però alcune distanze.
Le Fate di Netflix sono un gruppo di adolescenti in pieno tumulto ormonale che studiano alla scuola di Alfea, un istituto nascosto al mondo degli umani che impara le arti magiche. La storia è incentrata su Bloom, una ragazza diversa dalle sue coetanee: cresciuta tra gli esseri umani, dentro di te possiede un potere enorme ma anche oscuro, che rischia di distruggere entrambi i mondi.
Partiamo dal presupposto che serie tv e cartone animato utilizzano un approccio molto diverso; se la versione originale era indirizzata a un pubblico di ragazzine/i con tematiche positive legate alla magia, il suo adattamento si mostra più sfacciato e decisamente dark. Gli adolescenti fumano, bevano, fanno festini e giocano con la magia. Con il suo stile è facile paragonarlo ad altri prodotti più recenti, sempre pubblicati su Netflix: da Shadowhunters a Le Terrificanti Avventure di Sabrina, la magia e l’adolescenza vanno spesso a sotto braccio. Quanto più si è in preda a sentimenti forti tipici di quell’età, tanto maggiore o minore sarà l’uso di poteri magici. A questo si aggiunge anche un cast composto da attori giovani, meglio se di bell’aspetto, per attrarre il suo pubblico.
Anche se non si prendono in considerazione le differenze con il cartone animato, Fate The Winx Saga su Netflix non appare così diversa dalle serie tv citate prima. Né si preoccupa di sviluppare qualcosa di diverso. Un format che in passato ha funzionato, ma che non risulta per nulla originale.
I personaggi sono piuttosto piatti e non convincono per nulla. A cominciare da Bloom, una protagonista priva di attrattiva che compie scelte fuori da ogni logica, nonostante Abigail Cowen sia brava nella parte; Stella è una sorta di ape regina come troppe se ne vedono sullo schermo; Aisha poco rilevante; Terra non è neanche presente nella versione originale. Forse l’unica interessante è Musa, la fata della mente e in grado di captare le emozioni. Infine, Beatrix, una delle antagonisti della serie tv, è una villain abbastanza convincente ma, ancora, un’antagonista che non aggiunge nulla di nuovo. Personaggi maschili, non pervenuti. Così come i nemici.
Pur apprezzando lo sforzo di utilizzare un approccio più audace e moderno, la storia di Fate The Winx Saga su Netflix è condita di stereotipi, battute sul femminismo e patriarcato messe lì a caso. Insomma è un teen drama fantasy che sa di già visto.