Doppia truffa WhatsApp con il messaggio del codice a sei cifre e profilo hackerato

Il servizio di messaggistica al centro di più campagne fraudolente, come funzionano

truffa WhatsApp

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I tentativi di truffa WhatsApp sono doppi e non conoscono confini in questa ultima parte del 2020. Come raccontato anche nei giorni scorsi, l’applicazione di messaggistica è bersaglio di un nuovo tentativo di raggiro con un finto messaggio che riporta la richiesta del codice a 6 cifre per l’autenticazione a due fattori del servizio. Nello stesso tempo, come riporta anche il leaker WABetaInfo, c’è una seconda campagna fraudolenta per la quale tanti user stanno ricevendo messaggi in cui si fa riferimento al loro profilo hackerato e addirittura ad una richiesta di riscatto per sbloccarlo. Tutto falso naturalmente, ma i pericoli relativi a WhatsApp in questi giorni vanno tutti chiariti e analizzati.

Per quanto riguarda la truffa WhatsApp che tenta di sfruttare il codice a 6 cifre univoco di ogni singolo utente, c’è da dire che si tratta di un raggiro davvero professionale. Un hacker che è riuscito a prendere il controllo di un primo profilo WhatsApp, può tentare di attaccare anche qualsiasi altro contatto delle prima vittima. Il malintenzionato “esperto” avvia la procedura di cambio numero associato al servizio per il nuovo recapito e il malcapitato di turno riceve appunto l’SMS con il codice a 6 cifre personale per la modifica. Ed è qui che entra in gioco il raggiro: sempre l’hacker invia un messaggio alla vittima designata con la scusa dell’inoltro errato del codice per l’autenticazione a due fattori al suo indirizzo e dunque l’invito a rigirare la stringa. Assolutamente è questa l’azione da evitare, oltre che il click su qualsiasi collegamento fake proposto.

Alla truffa WhatsApp del codice a 6 cifre si accompagna anche quella del messaggio che annuncia che il profilo è stato hackerato: una nota invita la vittima a pagare un riscatto e avere indietro preziosi dati personali. In quest’ultimo caso, soprattutto se non si è incorsi nella trappola su descritta, l’avviso della violazione è falso e come tale non va preso in considerazione. Il mittente della nota va dunque bloccato e inserito in blacklist.