Intervista con Wrongonyou per Lezioni Di Volo: “Nell’ultimo anno ho capito come imparare a volare”

"Ho macinato chilometri e preso tanti aerei, ma solo nell’ultimo anno, qui, fermo, ho capito come imparare a volare"

wrongonyou a sanremo

INTERAZIONI: 4

Si intitola Lezioni Di Volo il brano che Wrongonyou presenta ad Ama Sanremo per il Festival di Sanremo 2021. L’artista disputerà la finalissima di Sanremo Giovani giovedì 17 dicembre: solo in quell’occasione conosceremo i nomi delle Nuove Proposte e dei Big in gara al Festival di Sanremo 2021.

“Lezioni Di Volo – commenta Wrongonyou – è una di quelle canzoni arrivate al momento giusto e
che funzionano da terapia, innanzitutto per me stesso, ma spero anche anche per chi ascolta e ci
vede un po’ di sé: serve a ricordare quanto sia importante non avere paura di sentirsi liberi e di
lanciarsi, magari appoggiandosi ad un’altra persona. Ho viaggiato in tutta Europa e negli Stati
Uniti per presentare la mia musica. Ho macinato chilometri e preso tanti aerei, ma solo nell’ultimo
anno, qui, fermo, ho capito come imparare a volare. Ci prendiamo solo il meglio che c’è”.

Lezioni Di Volo è scritta e prodotta insieme ad Adel Al Kassem e Riccardo Scirè, nasce in seguito
ad un periodo di profonda crescita personale e artistica che Wrongonyou ha maturato  durante i
mesi del primo lockdown, mesi che ha dedicato al dialogo interiore.

Il risultato è un brano che esprime maturità e libertà, che rafforza l’identità di Wrongonyou.

Intervista con Wrongonyou

Presenti a Sanremo Lezioni Di Volo, cosa ti aspetti dal Festival?
Sanremo è una tappa del mio percorso piuttosto che un punto di arrivo, comunque vada rimarrà un’esperienza importante. Sono l’unico che ha preso 4 10 ad AmaSanremo dai giudici e questo mi ha fatto piacere. La decisione di presentare un brano per Sanremo è arrivata in modo naturale. Ho scritto questa canzone durante il lockdown e l’ho fatto sentire alla casa discografica che mi ha proposto di presentarla al Festival.

Lezioni Di Volo è sempre stato l’unico pezzo in lizza per Sanremo o ce n’erano altri?
La scelta è stata abbastanza immediata, io ero certo di questo pezzo anche se avrei portato anche Vertigini.

Com’è stato il passaggio dall’inglese all’italiano?
Naturale anche questo, frutto di una nuova necessità. Quando scrivevo in inglese, chiamavo sempre Zibba per chiedergli una mano per chiudere il pezzo. L’italiano ha rappresentato una maggiore consapevolezza e maturazione, anche una maggiore responsabilità, ma continuo a lavorare con alcuni autori.
Inizialmente non riuscito a cantare in italiano perché l’inglese è una sorta di scudo, un filtro. Ho voluto mettermi maggiormente in gioco anche perché come artista italiano che canta in inglese ho avuto tutto ciò che potevo avere: l’occasione di registrare dischi in America ed esibirmi in festival in America ed Europa.

Nel disco ci saranno anche brani in inglese?
Al momento non sto scrivendo in inglese, ma non lo escluso. Ho scritto tantissimo in quarantena e ora mi sto concentrando più sulla produzione dei brani che ho già scritto.

Hai sempre posto grande attenzione alle copertine, come è nata l’idea di questa?
La copertina di Lezioni Di Volo raffigura due trapezisti che per “volare” e sentirsi liberi devono fidarsi l’uno dell’altro, incuranti della paura di cadere. Inizialmente avrei voluto mettere una fuoco con i barbagianni, una mia richiesta ai rapaci di insegnarmi a volare. Ma il volo è fiducia e se penso al volo penso ai trapezisti. Prendo la rincorsa, mi lancio e mi affido ad un’altra persona.

Sei molte forte sul live, qualora non si potessero riprendere i concerti, valuterai di fare qualcosa in streaming?
Non amo il live in streaming. In quarantena ho fatto una sola diretta ma molto particolare perché interagivo molto con i fan, Live for you by Wrongonyou; si accedeva con un’offerta libera e si poteva invitare qualche amico. Apprezzavo le dirette degli altri ma vedevo che la musica era diventata una cosa comune, era normale il concerto in streaming gratis. Farei live in streaming solo per una giusta causa, altrimenti non riuscirei a rinunciare al contatto visivo con il pubblico, che è la cosa più bella dei live.