L’arrivo de I Favoriti di Mida su Netflix punta a saziare la fame degli appassionati di thriller come anche gli amanti della serialità spagnola. Creata da Mateo Gil e Miguel Barros, la miniserie in sei episodi si ispira liberamente a The Minions of Midas – racconto di Jack London, autore anche di Martin Eden e Zanna Bianca – per narrare le vicende di Victor Genovés, un uomo d’affari ricco e influente al quale per motivi inizialmente ignoti si cerca di estorcere un’enorme somma di denaro. I Favoriti di Mida – questo il nome dell’organizzazione antagonista – uccidono un cittadino qualunque di Madrid ogni volta che Genovés si rifiuta di pagare. Con il passare del tempo la conta dei morti aumenta, così come l’efferatezza degli omicidi, e Victor si ritrova costretto a riflettere sul reale valore della sua ricchezza.
Una recente intervista concessa a Variety dal creatore e showrunner aiuta ad arrivare al cuore della serie, adattamento di una storia secolare in cui mistero e tensione accompagnano il pubblico fino all’episodio conclusivo. Si tratta di una storia incredibilmente corta, solo sette o otto pagine, ed è una sorta di avvertimento sul mostro che il capitalismo cova, un cancro che è già in noi e che dev’essere curato, spiega Mateo Gil. Riflette sul nostro rapporto col denaro e la proprietà. La proprietà è un concetto curioso di cui parla raramente. È come se dal crollo del comunismo una specie di modestia intellettuale ci impedisca di discuterlo. È a partire da questo che mi sono messo a riflettere sulle nostre reponsabilità nei crimini commessi per fare in modo che tutti noi possiamo vivere con le ricchezze che abbiamo accumulato, prosegue.
Ne I Favoriti di Mida su Netflix colpisce il contrasto tra una storia scritta più di un secolo fa e un adattamento ultramoderno, in cui riescono comunque a distinguersi gli ingredienti dei thriller politici tipici della metà del XX secolo. Il cinema politico degli anni ’60 e ’70 ha influenzato profondamente il modo in cui abbiamo scritto I Favoriti di Mida, e da quei film abbiamo tratto molti dei nostri riferimenti visivi. A quei tempi il cinema era piuttosto politico ed esplorava i dilemmi morali, racconta ancora a Variety. Meno prevedibile, invece, che a condizionare la genesi de I Favoriti di Mida su Netflix ci siano anche le storie di licantropi. I film sui licantropi sono stati un’altra grande fonte di ispirazione per noi. Quando scrivevo la serie pensavo spessissimo a quei momenti nei film sui licantropi in cui la ragazza scopre che il suo fidanzato è un mostro, conferma Gil.
A queste ispirazioni si somma l’interesse critico che lo scrittore Jack London ha sempre mostrato verso lo stile dei vita dei ricchi. Ne I Favoriti di Mida, in particolare, riflette sullo scarso valore che entrambe le parti mostrano di attribuire alla vita. Se da una parte i sicari non mostrano alcun rimorso riguardo le vittime innocenti sacrificate lungo il cammino, infatti, dall’altra il magnate non sembra considerarle una ragione sufficiente per cedere al ricatto.
I Favoriti di Mida di Netflix conta su un cast di cui fanno parte, tra gli altri, Luis Tosar (Victor Genovés), Guillermo Toledo (ispettore Conte), Carlos Blanco (Luis), Marta Milans (María José), Bea Segura (Laura), Adolfo Fernández (Mauro), Juan Blanco (Daniel), Miguel Ángel Solá (Sabino). La serie è disponibile in streaming su Netflix dal 13 novembre.
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