Per il preorder di PS5 si preannunciano momenti molto caldi. L’uscita della console è ormai dietro l’angolo, con Sony che ha apparecchiato nel migliore dei modi il terreno per l’esordio della next gen. E la reazione della community è stata quella sperata, con le prenotazioni che si sono esaurite in una manciata di minuti. Una situazione che si è ripetuta a livello globale e in particolare in Italia, con i rivenditori – fisici e online – che sono stati presi d’assalto.
C’è fame di novità, e la next gen promette di soddisfarla: questa una delle spiegazioni alla base della “febbre” da preorder di PS5. Oltre chiaramente a una marcia d’avvicinamento orchestrata da Sony che ha stuzzicato l’appetito videoludico semplicemente con il silenzio. Perché effettivamente, di notizie solide cui fare riferimento, ce ne sono state ben poche fino agli albori dell’autunno.
Una strategia che ha ripagato, anche se poi bisognerà consolidare la propria leadership sul campo. E Microsoft chiaramente non se ne starà a guardare, vogliosa com’è di ribaltare la situazione e salire in cima alla catena alimentare videoludica.
Preorder PS5, buone notizie per i collezionisti globali
Una console tanto ambiziosa come quella di Sony promette di abbattere ogni confine videoludico. Già nel recente passato hanno provato a fare lo stesso PS4 e Xbox One che, insieme al PC, hanno dato vita al cosiddetto crossplay. Un ambiente di gioco comune per tutti gli utenti, con le dimensioni delle community che quindi aumentano a dismisura.
E promette di non avere confini nemmeno la prossima console del colosso nipponico, anche sotto altri punti di vista. Chi ha effettuato il preorder di PS5 e ambisce a recuperare magari titoli provenienti da altri mercati può infatti gioire. Come confermato dagli stessi vertici dell’azienda attraverso un post sul blog ufficiale, la next gen sarà region free. Vale a dire non esisterà alcun blocco di sorta sulla console a impedire l’utilizzo di software non strettamente legato alla propria regione di appartenenza.
Chi vorrà quindi provare giochi magari destinati al solo mercato asiatico potrà farlo, a patto di masticarne l’idioma. L’unico limite sarà quindi quello culturale, al quale però gli utenti potranno rimediare con le proprie conoscenze. Un’ottima notizia che concede a PS5 un’ulteriore connotazione positiva.