Renato Zero canta l’amore, come ha fatto in questi lunghi anni di carriera, ma non ci sarà un altro Renato Fiacchini. “Mi auguro di no, che non ce ne sia solo uno. Spero che siano in tanti, così com’è successo in passato con Fabrizio De Andrè, con Battiato e con tanti altri. Rilancio ancora il ruolo delle radio, che dovrebbero occuparsi maggiormente dei giovani e dare maggiore spazio alla musica italiana, che si sente ancora troppo poco”.
Ed è di questi giovani che Renato Zero ha voluto circondarsi in questa nuova prova musicale, destinata al mercato dal 30 ottobre e anticipata dal singolo L’Amore Sublime. Ritroviamo qui, imponente, la firma di Lorenzo Vizzini che è più un’impronta che una sigla: “Lorenzo ha 27 anni, io ne ho 70. Abbiamo in comune un 7 anagrafico. La prima volta che l’ho sentito sono rimasto sorpreso e affascinato”.
La penna di Lorenzo Vizzini è quella che caratterizza il nuovo volume di Renato Zero, tutto dedicato all’amore, ma non mancano gli amici di sempre, come Dario Baldan Bembo, che firma Bella Scommessa dopo le grandi hit immortali Più Su, Amico e Spiagge. Torna anche la collaborazione storica con Phil Palmer e quella con Alan Clarke, mentre gli arrangiamenti sono di Adriano Pennino. La presenza di un brano di Baldan nel secondo volume di Zerosettanta è stata anche una sorpresa: l’autore stesso non era a conoscenza dell’incisione di un suo brano, inserito nell’ultima fatica di Zero.
Non uno ma tanti eredi per Renato Zero che, incalzato dalle domande, ha ammesso di essere attirato dalla linea melodica di Ultimo e da quella di Diodato. La musica italiana non è quindi così in pericolo perché “Non siamo sguarniti”, ma è anche necessario tornare alla condivisione, allo studio, alla musica. Sembra che la solitudine digitale sia la vera piaga della musica d’oggi, della musica liquida e senza storia, proposta da quei troppi cantanti che imperversano in radio ma che sono, purtroppo, delle stelle cadenti.
Troppi Cantanti Pochi Contanti non è un’invettiva ma un consiglio, con il quale invita le nuove leve a coltivare il proprio talento senza trascurare il lavoro, continuo, sulla musica. “Anche se non si diventa Renato Zero, non si deve mai smettere di prendere una chitarra e continuare a lavorare”, l’artista torna così a sottolineare il potere curativo della musica, oltre a quello formativo, che non dovrebbe mai essere perso di vista.
C’è l’amore, in Zerosettanta, ma anche un moto di protesta nel quale l’artista si scaglia contro coloro che sviliscono il talento, che trattano gli artisti con superficialità come se fossero carne da macello. Vergognatevi Voi è invece un attacco diretto alla politica, quella che si è completamente disinteressata degli ultimi, delle periferie e del rapporto con la gente, sempre più sola e in preda a una spaccatura sociale quasi insanabile.
Arriva a sorpresa anche un brano dedicato alle amate nipoti Virginia e Ada, avute dal figlio adottivo Roberto. Alle domande sulle ragazze risponde con tenerezza, quasi a voler richiamare il titolo del brano che è La Mia Carezza. La presenza della canzone ha aperto un piccolissimo spiraglio sulla sua vita privata, che ha sempre tenuto a tenere riservata.
Per il momento, Renato Zero è fermo con i concerti, che sono stati annullati a causa dell’emergenza sanitaria ancora in corso. Il ricavato dalle vendite del cofanetto, come già dichiarato, saranno destinate agli operatori dello spettacolo che stanno attendendo di tornare a lavorare. Questo è stato l’impegno di Renato Zero per tutti coloro che sono stati piegati dalla pandemia e che hanno ricevuto il colpo di grazia a seguito del nuovo DPCM, che ha chiuso cinema e teatri, impedendo ogni forma di spettacolo.