DPCM, confermata la chiusura delle sale cinematografiche

Ufficiale la chiusura di cinema e teatri: il Premier Giuseppe Conte ha firmato il nuovo DPCM

Un cinema durante una proiezione

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Durante gli ultimi giorni, in un po’ tutta l’Europa si è registrato un progressivo aumento del numero di casi di Covid-19. Giuseppe Conte, il Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana, ha appena firmato il nuovo DPCM (qui il testo integrale) con le misure restrittive anti-Covid. Le nuove norme, confermate da Conte durante una conferenza, saranno in vigore da lunedì 26 ottobre fino al prossimo 24 novembre. Le indiscrezioni sono state confermate: con il nuovo DPCM anche i cinema saranno costretti a fare i conti con la chiusura momentanea.

Jeremy Yap su Unsplash

Nel testo del nuovo DPCM è stato riportato che “sono sospesi gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto“. Gli spettatori non potranno recarsi presso le sale cinematografiche, in quanto esse resteranno chiuse almeno fino al 24 novembre. Dario Franceschini, il ministro dei Beni Culturali e del Turismo, ha pubblicato – poco dopo la firma de presidente del Consiglio – il seguente tweet:

Dopo l’annuncio del nuovo DPCM, numerose persone – tra cui esercenti e attori – si sono immediatamente scagliati contro questa decisione, sottolineando che la chiusura avrebbe “conseguenze nefaste sull’intero comparto culturale e sullo spirito dei cittadini“. Molti appassionati hanno, durante le ultime ore, manifestato il loro dissenso con l’hashtag #NonChiudeteICinema: sale cinematografiche, teatri e palestre hanno investito molto per adeguarsi agli standard di sicurezza.

La riapertura avvenuta nel mese di giugno è stata quindi un breve momento di ritrovata normalità per gli amanti della settima arte. Durante le ultime settimane, sono stati numerosi i film rinviati, tra cui Dune e No Time To Die. I lavoratori della cultura e dello spettacolo hanno scritto una lettera a Giuseppe Conte e a Dario Franceschini per tentare di scongiurare la chiusura di teatri e cinema.