La trasformazione dell’app Immuni in obbligatoria per ASL e non solo potrebbe divenire realtà nel giro di poco tempo. Le ultime disposizioni incluse del recente dpcm, illustrato dal Premier Giuseppe Conte nella serata di domenica 18 ottobre sembrano andare in questa direzione.
La volontà, nonché necessità, è quella di rendere l’app di contact tracing più efficace nella lotta al coronavirus. Il crescente numero di casi richiede misure importanti, e ogni strumento a disposizione dev’essere quindi sfruttato nel migliore dei modi. Rendere Immuni obbligatoria per le ASL potrebbe dunque essere solo il primo passo in tal senso.
In questo contesto, l’operatore sanitario del Dipartimento di prevenzione della ASL dovrà caricare il codice chiave nel sistema centrale di Immuni in caso di conclamata positività. In questo modo, gli utenti di Immuni che spontaneamente segnaleranno la propria positività alla ASL, avranno modo di “avvisare” indirettamente i contatti avuti nei precedenti quattordici giorni. A patto che anche questi ultimi abbiano scaricato e installato l’app sul proprio smartphone.
App Immuni obbligatoria per le ASL, ma quale il futuro?
Solo il primo passo, dicevamo, quella di rendere Immuni obbligatoria per le ASL. Nei piani del governo ci potrebbe essere infatti di estendere l’obbligo all’intera popolazione. Il tutto per permettere un tracciamento completo, e combattere così in maniera efficace – o il più efficace possibile – la diffusione del Covid.
Un’ipotesi, quella avanzata dal capo politico del Movimento 5 Stelle, Vito Crimi, che però deve fare i conti con i limiti tecnici intrinseci. Per far si che l’app funzioni è necessario avere uno smartphone, anche di fascia bassa. Una situazione che al momento, soprattutto per le fasce di popolazione più alte in età, non può essere garantita.
Occorrerebbe quindi permettere, con incentivi o bonus ad hoc, permettere l’acquisto di questa tipologia di dispositivi prima di avviare una procedura del genere. Oppure uniformarsi a quanto fatto a Singapore, dove il governo ha rilasciato smartphone in comodato d’uso a chi ne aveva necessità.