Finale di The 100, un addio dolce-amaro tra grandi ritorni e una morale imperfetta (recensione)

Con il finale di The 100 si conclude la serie distopica dopo sette lunghi anni: la recensione dell'episodio 7x16

finale di The 100

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“Abbiamo fatto degli errori? Sì, ma l’abbiamo fatto per sopravvivere”. Il finale di The 100 si riassume nelle parole di Raven e in quella che è stato uno dei punti focali della serie: la sopravvivenza. L’addio dolce-amaro è stato mandato in onda sulla CW, e conclude un percorso iniziato sette stagioni fa.

Attenzione: l’articolo contiene SPOILER sul finale di The 100, l’episodio 7×16

The Last War, questo il titolo scelto per il finale di The 100, è un episodio che racchiude una morale imperfetta: l’umanità è davvero pronta a cambiare e vivere in pace? Forse ha bisogno di tempo per sotterrare l’ascia di guerra, o forse la violenza è un aspetto primordiale dell’essere umano e non può essere controllata?

La settima stagione si è sviluppata intorno al concetto di “trascendenza”, ovvero lo stato ultimo dell’evoluzione che porta a uno stato di alta conoscenza. Bellamy credeva fermamente in ciò ed è stato ucciso da Clarke nel tentativo di proteggere sua figlia Madi, l’unica custode della chiave per accedere. Una morte invano, dato che anche la ragazzina non ne è uscita illesa. Il finale di The 100 spiega la sua morale attraverso gli unici delinquenti rimasti vivi fino all’ultimo: Clarke, Raven, Octavia e Murphy.

Dopo aver perso tutto ciò che amava, Clarke paga delle conseguenze amare: le sue azioni non possono restare impunite. Quello che ha compiuto in passato, l’ha fatto sì per salvare le persone che amava, ma non senza sacrificarne molte altre. L’ambiguità del personaggio di Clarke è sempre stata questa: un anti eroina che fa scelte avventate, viene criticata, eppure è pronta a tutto per proteggere il suo popolo. Per il finale di The 100, lo showrunner Jason Rothenberg sceglie di riportare in vita (per modo di dire) Lexa, una figura che è stata centrale nella vita di Clarke. Non è la mente della guerriera a parlare, ma solo il suo avatar: Lexa giudica, le dice che non è pronta per la trascendenza perché durante il test ha ucciso Cadogan. Non le resta che una cosa da fare: passare gli ultimi momenti insieme a Madi, prima che la razza umana estingua durante l’ultima guerra.

Raven ne ha passate tante in questa stagione, in cui per la prima volta è passata dall’altro lato della barricata ed è stata giudicata per la scelta avventata di aver sacrificato delle persone. Il suo giudice è Abby, anche lei sotto forma di avatar, che le spiega come la razza umana è inevitabilmente destinata a estinguersi a causa dell’istinto primordiale che incita alla violenza.

Qui che entra in gioco Octavia. Con un discorso moralmente accettabile parla col cuore, lo stesso che avrebbe usato suo fratello Bellamy. Gli ultimi uomini rimasti sul pianeta sono solo loro, un’unica tribù che lotta senza un vero motivo. Murphy è cresciuto, ha imparato cosa vuol dire amare ed essere amato. Il suo atto d’amore verso Emori, morta dopo le ferite riportate nello scorso episodio, è un sacrificio che le permetterà di vivere.

Ed è l’amore a salvare i protagonisti. Il giudice ha deciso che hanno superato il test. Hanno messo da parte l’odio in favore dell’umanità, pertanto hanno diritto alla trascendenza. Tutti tranne Bellamy e Clarke; il primo è stato ucciso, e solo i vivi possono accedere al livello superiore (la sua morte è stata dunque inutile); la seconda deve scontare la pena per i suoi crimini. Un’eternità da sola? Non proprio.

Il messaggio finale è che nessuno resta impunito. Il confine tra bene e male è sottilissimo, e ogni azione ha delle conseguenze. Gli amici di Clarke scelgono di rinunciare alla trascendenza per stare insieme a lei – che ha sacrificato tutto, perdendo la sua anima per salvare la loro. Uniti, come una famiglia. Sono gli ultimi della razza umana: dopo di loro non ci sarà nessun altro. Un caro prezzo da pagare per una vita più o meno felice.

Ecco il video con gli ultimi minuti dell’episodio:

The 100 si conclude con un finale che divide, alla luce di alcune (pessime) decisioni prese nel corso dell’ultima stagione. La narrazione non ha mai convinto fino in fondo, e ci sono ancora molti buchi di trama che probabilmente non verranno mai riempiti.