Roby Facchinetti si commuove a Verissimo nel parlare della sua città Natale, Bergamo, gravemente colpita dal Coronavirus. Ospite del salotto di Silvia Toffanin, il cantante dei Pooh ha espresso tutto il suo dolore per una città che non riconosce più, devastata dalla pandemia Covid-19.
“Mi capita di incontrare conoscenti e amici e non si riesce a parlare d’altro. La prima cosa che penso quando rivedo qualcuno è “speriamo che alla sua famiglia non sia accaduto nulla””, spiega Facchinetti che si augura solo di potersi gettare alle spalle tutto questo dolore e lo stesso augurio lascia alla città di Bergamo e al resto dell’Italia.
Il Coronavirus ha provocato ferite laceranti che rimarranno sulla nostra pelle ancora per molto tempo. Forse, ipotizza, non andranno più via. Racconta poi di essere stato colpito in prima persona dal virus: ha perso 7 persone, tra amici e familiari.
“Le ferite rimarranno dentro di noi per tantissimo tempo. Forse non se ne andranno neanche più. Ci sono famiglie decimate che hanno perso i propri cari, io stesso ho perso sette persone, tre parenti, due amici di famiglia e due persone che lavoravano per me. E non si riesce a caprie perché. Come mai in questo modo così doloroso e tragico”, aggiunge.
Roby Facchinetti è profondamente legato a Bergamo e lo ha dimostrato anche con il rilascio di una canzone a scopo umanitario i cui proventi sono stati devoluti a sostegno della città. Su Bergamo, però, dice: “La mia città non è più la stessa, non la riconosco più e questo è un peccato”.
Si dice terrorizzato dalla pandemia e ricorda i momenti in cui era bloccato in casa e, nei rari momenti in cui usciva, si bardava accuratamente per evitare ogni contatto con il mondo esterno.
Oggi il peggio può dirsi superato e Rinascerò, Rinascerai è il suo augurio in musica alla città.
“Volevo alleggerire il dolore suonando ed improvvisamente è nato quel brano”, dedicato a Bergamo. Tutti i proventi sono stati devoluti all’ospedale Giovanni XXIII di Bergamo per sostenerlo nella lotta al Coronavirus.