Roby Facchinetti a Verissimo arriva sulle note della nuova versione di Uomini Soli, la super hit dei Pooh rivisitata per l’album Symphony in prossima uscita. Una storia, quella di Uomini Soli, che è quella di un grande errore. Lo definisce così lo stesso Facchinetti, che racconta di quella vittoria inaspettata al Festival di Sanremo del 1990 e la possibilità di accedere di diritto all’Eurovision Song Contest.
“Nessuno di noi si interessò alla cosa, quello fu il nostro più grande errore”. La mancata iscrizione all’Eurovision, infatti, fece subentrare Toto Cutugno che partecipò alla gara europea con Gli Amori, e vinse. “Il nostro errore fece la fortuna di Toto Cutugno, che mi ringrazia ancora oggi”, dice Roby Facchinetti con una sana ironia. Tuttavia, come ben sappiamo, i Pooh non ebbero bisogno dell’Eurovision per assumere un certo peso nel mercato discografico.
Quando si parla di Eurovision Song Contest non si può non parlare del successo dei Maneskin. Li cita Silvia Toffanin, e Roby Facchinetti riconosce in loro un successo meritato. “Non hanno fatto la gavetta che abbiamo fatto noi, anche perché coi tempi che corrono sarebbe improponibile”, dice il cantautore. “Eppure hanno iniziato dalla strada, e quella esperienza è stata la loro formazione”.
Ancora: “Il successo mondiale è meritato”, conclude Roby Facchinetti. E del successo dei Pooh si ricorda soprattutto il figlio Francesco, che partecipa a Verissimo prima come voce fuori campo e poi come ospite a sorpresa. Francesco parla del papà come farebbe di una vecchia guardia, quella che “ha fatto tante rivoluzioni sociali, ha un’altra forza” dice l’ex DJ che sottolinea la tempra del padre che presto ripartirà in tour dimostrando di avere ancora l’età per fare musica e presentarla in giro per l’Italia.
Non mancano i momenti in cui Roby Facchinetti, a Verissimo, ricorda il grande assente Stefano D’Orazio, leggendario batterista dei Pooh scomparso nel 2020.