Due sole parole: raccapricciante e inspiegabile l’attenzione intorno al video del suicidio di Ronnie McNutt comparso su TikTok in maniera più che virale negli ultimi giorni. Forse sta prevalendo l’irrefrenabile curiosità di guardare la morte “in faccia” o piuttosto l’incapacità di comprendere che quando si visualizza sul social è realtà e non solo finzione.
Breve sunto dell’orribile fatto avvenuto: il veterano Ronnie McNutt trentatreenne ha deciso di togliersi la vita a seguito di una serie di eventi sfortunati relativi alla sua vita lavorativa e personale. Nelle intenzioni del suicida, c’è stata subito la volontà di rendere il tutto “più social” possibile: la diretta Facebook del gesto estremo non è stata diffusa sulla piattaforma di Zuckerberg ma ha trovato spazio su TikTok. Qui non è stata prontamente bloccata, pure perché oggetto dell’interesse ripugnante di una base di pubblico mondiale davvero considerevole.
Cosa ci insegna la vicenda del video del suicidio di Ronnie McNutt su TikTok? In primis c’è da dire che il social si è dimostrato non pronto a gestire eventi di questo tipo. Il team Bytedance a capo della piattaforma ha emesso un comunicato in proposito, affermando che il video è stato anche bloccato così come alcuni profili di chi continuava a condividerlo ma, c’è da dire, non così repentinamente. C’è stato il tempo di inserire la terribile clip all’interno di filmati all’apparenza innocui e che ancora oggi continuano ad essere alla mercé di tanti adolescenti (il principale target dello strumento).
Se TikTok non è pronto (suo malgrado) a non essere cassa di risonanza di simili episodi, la base utenti mondiale del social si è mostrata incredibilmente assettata di sangue e di episodi di violenza inaudita. Controllando i trend di ricerca Google freschi di giornata oggi 8 settembre, è ancora raccapricciante registrare come la ricerca spasmodica del video del suicidio abbia subito un’impennata. Si presume dunque che gli italiani abbiano avuto e abbiano tuttora interesse nel guardare l’estremo gesto di McNutt. Inutile dire quanto questo dovrebbe farci riflettere. Piuttosto che un folto stuolo di pubblico nazionale e mondiale, l’atto di violenza avrebbe meritato solo un sentimento di pietà e forse anche un po’ di comprensione.