L’ispirazione dietro Berlino de La Casa di Carta, Pedro Alonso racconta com’è nato il personaggio

Uno sconosciuto ha ispirato l'interpretazione di Berlino de La Casa di Carta: l'attore Pedro Alonso racconta l'incontro illuminante con un giovane in Messico


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Narcisista, feroce, misogino, diabolico, eppure un cattivo dal fascino magnetico: Berlino de La Casa di Carta è indubbiamente uno dei personaggi più amati della serie, complice anche l’interpretazione del carismatico Pedro Alonso.

L’attore apparso in tutte le stagioni della serie – nonostante il suo personaggio sia morto al termine della seconda parte – tornerà anche ne La Casa di Carta 5, l’epilogo della rapina del secolo e della sfida del Professore.

Pedro Alonso è già tornato sul set, girando le prime scene a Copenaghen insieme alla new entry Patrick Criado: con lui torna anche Diana Gomez, interprete della moglie di Berlino Tatiana. Come sempre Alonso interpreta il suo personaggio nei flashback della narrazione: se lo showrunner Alex Pina avesse previsto l’enorme successo de La Casa di Carta su Netflix, per sua stessa ammissione, non avrebbe scritto la morte di Berlino nella seconda stagione. Ma pur di recuperare il personaggio più amato della serie lo ha riportato in scena con un racconto del passato che lo lega al Professore.

Per Pedro Alonso, in questi giorni ospite alla Mostra del Cinema di Venezia, si tratta del ruolo che ha dato una svolta alla sua carriera dopo tanto teatro e qualche occasione al cinema e in tv. Come spesso accade, l’ispirazione per creare il suo Berlino, personaggio con cui viene ormai identificato dal pubblico di massa, è arrivata quasi per caso.

L’attore lo ha rivelato in una lunga intervista a Lavanguardia, in cui ha raccontato la sua vita sotto molti aspetti: l’infanzia umile, l’educazione rigorosa dai Salesiani, la lunga e rigorosa gavetta, l’amore per la poesia e l’arte, la crisi esistenziale che l’ha colpito a 33 anni e dalla quale è uscito con l’ipnoterapia, scoperta grazie alla sua compagna Tatiana, la popolarità estrema arrivata con La Casa di Carta che lo fa sentire “come Julio Iglesias, il mito della mia infanzia galiziana“.

Parlando di come ha costruito il personaggio di Berlino, Alonso ha rivelato di essersi lasciato ispirare da un incontro casuale avvenuto in Messico con un ragazzo che somigliava molto all’egocentrico ladro che interpreta nella serie Netflix.

Ho trovato la persona che ha ispirato il personaggio di Berlino una notte in Messico. Ho visto un ragazzo passare da angelo a diavolo in pochi secondi, ci siamo quasi scontrati. È entrato senza riguardo nei luoghi più proibiti e nascosti dell’anima. Abbiamo avuto una conversazione brutale e da lì è arrivato Berlino, un ragazzo diabolicamente intelligente. Ho deciso di scommettere in modo forte, molto supportato dalla regia della serie, e perché il personaggio mi ha permesso tutto; sa essere brutale ed è venuto fuori quasi senza pensarci. Come se fosse qualcosa che ribolliva da anni. 

Un lavoro inedito, quello fatto sul personaggio di Berlino per l’attore galiziano – “Sicuramente mi sono permesso di andare oltre come attore come non avevo mai fatto” – che negli anni si è fortificato con una lunga gavetta: “Vengo da anni di lavoro rigoroso, senza ansie. Senza stare male se non mi scelgono. (…) so cosa vuol dire mangiare polvere“.

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