Il 29 agosto è il giorno del compleanno di Michael Jackson e oggi, nel 2020, avrebbe compiuto 62 anni. Ci piace domandarci come sarebbe stato il Re del Pop, cosa avrebbe detto al mondo e ai suoi fan nel bel mezzo della pandemia del Coronavirus, imprigionato in un lockdown che lo costringeva a restare nelle sue meravigliose stanze e nel suo universo.
Probabilmente Michael Jackson avrebbe intrattenuto i suoi follower su Instagram organizzando delle divertenti challenge per sfidare il pubblico nella moonwalk, avrebbe duettato con Taylor Swift e avrebbe organizzato grandi eventi in streaming a sostegno del mondo della musica.
Non possiamo saperlo. Il Re del Pop si spense il 25 giugno 2009. I suoi occhi si chiusero dopo aver guardato in faccia, per anni, i suoi accusatori, quelli che lo dipinsero come un pedofilo montando contro di lui un inferno che ancora oggi tormenta la sua memoria.
Lo dimostra la grande infamia di Leaving Neverland, il documentario che ha l’odore acre del fumo e non ha la consistenza dell’arrosto. Quel Michael Jackson che si mise in prima linea con azioni umanitarie, che regalò alla musica album meravigliosi come Thriller, Dangerous, Off The Wall e canzoni che suonano ancora tremendamente attuali come Earth Song (Greta Thunberg avrebbe apprezzato) per molti è ancora quello che si tinse di bianco perché non voleva essere nero.
Un pedofilo che si smacchiava la pelle perché era anche razzista. No, non era vero niente, dobbiamo smetterla. Il Re del Pop soffriva di vitiligine, e la malattia non è uno scherzo. Il Re del Pop è stato dichiarato innocente – nessuna prova contro di lui, nemmeno l’ombra – dal tribunale e dall’FBI. La rete offre le risorse per accettarlo, ma il popolino della pancia insiste e nega.
Il compleanno di Michael Jackson deve essere anche questo: la celebrazione della star e dell’uomo giusto e innocente, e per questo la vittima ideale dell’odio.
Grazie di cuore per il vostro contributo in questo giorno speciale per il mondo che non ha ancora capito cosa si è perso..❤