Una ONG sostiene Britney Spears a seguito dei nuovi sviluppi arrivati dal tribunale che avrebbe negato la tutela dell’avvocato Jodi Montgomery richiesta dalla stessa popstar per rinunciare a quella di suo padre James Spears.
Ricordiamo, infatti, che per Britney Spears è stata scelta la tutela di suo padre James a partire dal 2008, periodo in cui la popstar ha iniziato a soffrire di crolli e problemi psichici. L’anno scorso, nel 2019, ha preso vita la campagna #FreeBritney inaugurata da fan e sostenitori della voce di Womanizer convinti che Spears senior fosse interessato più al patrimonio che alla salute della figlia.
Alla campagna #FreeBritney avevano aderito anche tanti personaggi italiani tra cui l’influencer e imprenditrice Chiara Ferragni.
Il diretto interessato aveva definito il movimento “una grande cospirazione”. Alla fine del 2019, in ogni caso, la tutera legale della popstar era stata affidata a Jodi Montgomery e in questi giorni il tribunale doveva decidere se spostare nuovamente al padre James la gestione dei beni di Britney Spears.
Il 18 agosto la popstar ha espresso il desiderio di affidare nuovamente la tutela a Montgomery ma nel giorno successivo, il 19, si è tenuta l’udienza preliminare durante la quale le sarebbe stata negata questa possibilità.
Per questo oggi una ONG sostiene Britney Spears: si tratta della American Civil Liberties Union che con una lettera firmata da Zoe Brennan-Krohn, responsabile legale dell’organizzazione, afferma che la scelta del tribunale violi la libertà personale dell’artista.
Per questo la American Civil Liberties Union (ACLU) offre sostegno legale alla cantante di You Drive Me Crazy. Secondo le indiscrezioni il legale della popstar, Samuel Ingham, avrebbe tempo fino al 18 settembre per presentare un’istanza contro la decisione dell’udienza preliminare.
Nel mese di luglio anche la madre di Britney si era offerta per la gestione del suo patrimonio. Oggi una ONG sostiene Britney Spears nella sua battaglia per un tutore legale.