Cancellato anche Glastonbury 2021 a causa dell’emergenza Covid? “Radunare 250.000 persone è utopia”

Il fondatore e organizzatore del Festival fa il punto su Glastonbury 2021: l'edizione 50, già cancellata nel 2020, rischia di saltare anche l'anno prossimo


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Quest’anno avrebbe celebrato i suoi primi cinquant’anni di storia, ma la festa è stata necessariamente rimandata a Glastonbury 2021. Lo storico festival musicale inglese, nato nel 1970, avrebbe proposto un’edizione speciale per il suo anniversario tondo, proponendo grandi nomi per i suoi set – tra le principali attrazioni la leggenda Paul McCartneyTaylor Swift e Kendrick Lamar – ma l’appuntamento di quest’anno è stato cancellato a causa della condizione in cui versa il Regno Unito, uno dei paesi più colpiti dalla pandemia da Coronavirus in Europa, anche a causa del tardivo intervento di contenimento del contagio.

L’appuntamento con la festa del cinquantenario è slittato al prossimo anno, nonostante fino all’ultimo gli organizzatori abbiano spergiurato di non volerlo rimandare (incredibilmente, visti i dati inglesi sulla diffusione del Coronavirus), ma ora il senso di realtà sembra prevalere nettamente perfino sulla previsione di Glastonbury 2021.

Il fondatore Michael Eavis ha dichiarato che si impegnerà in modo totale per cercare di garantire l’esecuzione del festival il prossimo anno, ma ha anche anticipato che sarà molto più probabile un ulteriore slittamento al 2022, per l’impossibilità di immaginare, di qui a un anno, di poter radunare nel rispetto delle misure di prevenzione un numero enorme di persone alla Worthy Farm di Pilton.

In’intervista a un canale televisivo britannico, Eavis ha lasciato intendere che, con molta probabilità, anche Glastonbury 2021 sarà cancellato e si lavorerà per riproporre la kermesse nel 2022. 

Cinquecento persone andrebbero bene, no? Ma il mio compito è di raccoglierne 250.000. Sono molte persone. Spero ancora di poter fare qualcosa l’anno prossimo. Smuoverò mari e monti per assicurarmi di farlo. Ma ciò non significa necessariamente che accadrà. Questa è solo un’utopia, in realtà.

L’organizzatore ha anche aggiunto di essere comunque ottimista: Eavis ha detto di non essere preoccupato per il futuro del festival e di confidare che la situazione tornerà alla normalità. Ribadendo però che Glastonbury 2021 potrebbe essere cancellato e rimandato all’anno successivo, nonostante l’organizzazione continui a lavorare per cercare una soluzione.

Sono molto fiducioso che tutto andrà bene. L’unica certezza, penso, è l’anno successivo, il 2022, ad essere perfettamente onesto. Ma ci spero ancora, e stiamo lottando e lavorando continuamente per realizzarlo il prossimo anno.

Nel marzo scorso Eavis si diceva ancora convinto di poter tenere il 50° Glastonbury Festival per l’estate successiva, annunciando la ricca line-up dell’evento previsto per il giugno di quest’anno. Poi però la situazione sanitaria nel Regno Unito ha portato al lockdown per il Paese e l’ipotesi è necessariamente sfumata: a giugno gli organizzatori hanno dovuto smentire se stessi e annunciare la cancellazione. Altri festival hanno confermato che il prossimo anno torneranno regolarmente a raccogliere grandi numeri di spettatori, ma la massa enorme di persone attirate nel Somerset ogni anno dallo storico Festival of Contemporary Performing Arts sembra essere il grande limite alla realizzazione di Glastonbury 2021.