Pupo ha pensato al suicidio, questo emerge dalle ultime dichiarazioni rilasciate da Enzo Ghinazzi – questo il suo nome di battesimo – mentre racconta quei turbolenti anni ’80 in cui si era ritrovato sommerso dai debiti.
Sul finire della decade la voce di Su Di Noi aveva subito il crollo discografico, con tante risorse investite e un successo che lo stava abbandonando. Per questo Pupo cercava di risollevarsi con puntate importanti al casinò, ma tutto ciò che ottenne fu il pignoramento della casa e il sollecito della banca che chiedeva il rientro di cinquanta milioni di lire. Una cifra che Enzo, ovviamente, non poteva coprire.
In un flusso di coscienza riversato tra le colonne di Libero, infine, il cantante di Gelato Al Cioccolato ha ricordato quella volta in cui su un viadotto che collegava l’Emilia Romagna alla Toscana osservò verso il vuoto, pronto a gettarsi.
L’episodio in cui Pupo ha pensato al suicidio non è nuovo alla stampa: Ghinazzi, ciclicamente, ritorna su quel tragico momento per non dimenticare in quale stato ci si può trovare quando non si vede altro colore che il nero.
Su quel viadotto, però, Pupo trovò anche la svolta. Mentre osservava il vuoto passò un camion e l’aria smossa da quel mezzo pesante investì in pieno volto il cantante. Fu come uno schiaffo, racconta Pupo: “Mi salvò la vita”, ricorda con fierezza. Ancora oggi Pupo descrive quel camionista come il suo angelo custode.
Nella sua ultima puntata al casinò arrivò a perdere 40 milioni, una cifra che letteralmente lo aveva intrappolato in un buco nero. I suoi guai, come raccontava anche nel 2015, iniziarono nel 1983 e in quel 1989 si recò sul viadotto a bordo della sua Jaguar: “Chi ha una Jaguar ha tanti soldi o tanti debiti”, aveva detto.
Pupo ha pensato al suicidio quando la morte gli è sembrata l’unica fuga dai problemi, ma non si nasconde nel confermare che quel camion, con quell’aria spostata dal suo passaggio, sia stata una nuova chiave di lettura.