Già è stop ai pagamenti con WhatsApp in Brasile, caso da chiarire

La banca centrale brasiliana avanza dubbi sul servizio ma ha i suoi interessi in ballo?

pagamenti con WhatsApp

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I pagamenti con WhatsApp subiscono una forte battuta di arresto, a soli pochi gioni dal via dell’attesa funzione in Brasile. proprio nel paese del sud America, la scorsa settimana, Mark Zuckerberg aveva annunciato proprio la possibilità delle transazioni via app di messaggistica tra privati e business per la spesa di beni e servizi ma anche tra persone semplici. Eppure, proprio oggi 24 giugno, la banca centrale brasiliana ha deciso di intervenire sulla questione con una sospensione del sistema sul suo territorio.

Quali sono i motivi che hanno spinto la banca brasiliana a muoversi a danno del servizio WhatsApp? L’istituto centrale ha parlato di possibili danni al sistema dei pagamenti nazionale, in particolare in riferimento alla concorrenza del settore e alla sua efficienza. Non mancano neanche i dubbi esposti sulla riservatezza dei dati degli utenti e per questo motivo si è pensato di bloccare il servizio per portare a compimento delle analisi preliminari.

Visa e Mastercard sono state invitate a non accettare pagamenti via WhatsApp da questo momento in poi ma sul caso brasiliano ci sono anche delle considerazioni da fare che potrebbero mettere in luce la non perfetta neutralità della banca centrale brasiliana sulla faccenda. In effetti l’ente regolatore è prossimo, nel mese di novembre, a lanciare un suo sistema di pagamento istantaneo denominato Pix e che dovrebbe avvalersi di ben 980 partner finanziari. Per questo motivo il giudizio così significativo e determinante dell’istituto potrebbe essere stato non del tutto “super partes”.

Di certo sulla questione il CEO Zuckerberg non incasserà la sconfitta senza mettere in campo le sue armi. L’apertura ai pagamenti con WhatsApp in Brasile doveva essere volano alla diffusione della stessa funzione in molti altri paesi del mondo. La posizione della banca centrale brasiliana rischia di avere nuovi proseliti, magari bloccando il nuovo servizio di punta.