Il mese di giugno è segnato da limiti importanti, vale a dire scadenza pagamento TARI 2020 e scadenza IMU 2020. Due imposte che hanno subito però un trattamento diversificato, con la seconda che è rimasta invariata alla sua scadenza originale (quella del 16 giugno) e con la prima che invece ha provato ad alleggerire la pressione su chi avrebbe dovuto pagarla a stretto giro.
Iniziativa personale di ogni comunque quella relativa alla scadenza del pagamento TARI 2020, con i sindaci che hanno operato individualmente le scelte per i propri cittadini. In questo articolo andremo dunque ad approfondire il discorso per le diverse città che hanno previsto modifiche al piano per il contributo economico in questione.
Scadenza TARI 2020, le iniziative delle diverse città
Apre la città di Milano, con il sindaco Sala che ha previsto il pagamento (oltre che in un’unica soluzione) anche dilazionato in quattro rate. I termini in questo caso sono quelli del 15 settembre, 15 ottobre, 15 novembre e 15 dicembre. Situazione analoga a Torino, dove le scadenze delle rate sono prorogate fino al 10 luglio, 5 agosto e 4 settembre, mentre il saldo in unica soluzione per la scadenza del pagamento TARI 2020 è fissato al 9 dicembre.
Bologna va incontro agli esercizi commerciali, con detrazioni del 25%,40% o addirittura del 50% (a seconda dei casi che verranno vagliati attentamente) per le diverse attività che hanno accusato il colpo inferto dal lockdown degli ultimi mesi. A Napoli invece slittamento della data di riferimento per il pagamento in unica soluzione, che passa dal 16 giugno al 30 ottobre. In aggiunta, proroghe anche alle quattro rate, il cui saldo sarà possibile entro il 30 settembre, 30 ottobre, 30 novembre e 29 gennaio (2021, in questo caso).
Anche Roma prolunga la scadenza della TARI 2020, con la prima rata che andrà pagata entro il 30 settembre e la seconda entro il 31 dicembre. A Palermo la proroga per la per la prima rata è fissato invece al 15 luglio.
Previsto anche un Bonus TARI, sebbene ci siano ovviamente requisiti da rispettare. Allegando la certificazione ISEE, il reddito da non superare è di 8.265€. Limite che sale a 20.000€ per famiglie con più di quattro figli.