Che The Last Dance fosse destinata a stuzzicare la curiosità dei fan del basket e di Michael Jordan era inevitabile, ma forse non altrettanto che diventasse la serie tv più vista su Netflix in Italia. Complici il lockdown e il fascino di un’icona intramontabile dello sport, The Last Dance sembra quindi essere riuscita a scavalcare La Casa di Carta e Tiger King fra le più recenti ossessioni seriali degli abbonati.
Fra i punti forti dello show c’è inoltre lo sguardo privilegiato sui protagonisti di una fase sportiva da record, e grazie al quale The Last Dance riesce a essere qualcosa in più di una semplice raccolta di ricordi. Dietro le gesta atletiche si muovono infatti storie di vita non sempre semplici e lineari, rapporti basati su tensioni e compromessi, figure che scalpitano per prendersi la scena.
Il risultato è quindi una serie che alimenta la leggenda del basket per eccellenza, ma allo stesso tempo lascia emergere alcuni tra gli elementi più rilevanti di tutto il suo team. Per quanto riguarda Michael Jordan, ad esempio, in The Last Dance si fa più chiara che mai la forza incontenibile della sua motivazione. Superare gli ostacoli della gioventù, allenarsi duramente, portare la squadra dalla mediocrità alla vittoria.
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C’è spazio poi per i numeri di Scottie Pippen, incredibili da un punto di vista sportivo, meno da uno retributivo. Fra le pieghe di The Last Dance si nota infatti la discrepanza fra il suo essere un inattaccabile numero due in termini di punteggi ma solo il sesto fra i più pagati della squadra. Anche per lui la motivazione è stata un incredibile motore d’azione. Sentivo di non potermi permettere un infortunio, lo si sente dire, perché altrimenti non avrei guadagnato, e avevo tante persone di cui prendermi cura.
The Last Dance su Netflix si sofferma inoltre sulla curiosa personalità di Dennis Rodman, il ragazzaccio del basket anni ’90. Dalle tinte estrose alla relazione con Madonna, passando per le momentanee sparizioni dalla scena, il suo protagonismo è stato inevitabile dentro e fuori dal campo. Lo si evince dalla serie, in cui sono lo stesso Jordan e il coach a dimostrare di conoscere – e dover assecondare – il bisogno di evasione del compagno.
In The Last Dance c’è infine spazio per l’emozione di rivedere Kobe Bryant, un giovane fra i giganti in cui già si coglie il rispetto e l’amore per la leggenda-Jordan. Sono cresciuto guardando Michael alla tv e adesso ho la possibilità di giocarci faccia a faccia. Poterlo fare significa vedere davvero, toccare, sentire la forza, la velocità, la prontezza. […] Per me è come un fratello maggiore. Quello che mi si vede fare l’ho imparato da lui, […] perché mi ha guidato moltissimo e mi ha dato tanti ottimi consigli.
- Lazenby, Roland (Author)
Visto il tragico destino di quest’ultimo grande campione – nonché l’ideale incoronazione della serie ESPN come miglior documentario sportivo di sempre – è logico chiedersi se The Last Dance possa essere rinnovata per focalizzarsi su Kobe Bryant. Sui social sono in tanti ad aver già incrociato le dita, e non serve essere esperti di basket per intuirne il potenziale successo.
Considerato da molti una leggenda al pari del suo mentore, Kobe Bryant è stato un simbolo di grandezza e fedeltà, restando nei LA Lakers per vent’anni e costruendo giorno dopo giorno una carriera a dir poco invidiabile. E proprio come Jordan, anche Bryant ha permesso a una troupe televisiva di seguirne la routine quotidiana nell’ultima stagione giocata.
Che una The Last Dance 2 si faccia e racconti di Kobe Bryant è inevitabile perfino per Magic Johnson. Si farà sicuramente, ha detto. [Kobe] è stato abbastanza intelligente da farsi seguire da una videocamera, che ne ha documentato ogni movimento… Quindi vedremo molti dietro le quinte e materiale inedito su di lui, e probabilmente ci porterà anche nel suo mondo familiare.
- Bryant, Kobe (Author)
E in questo universo familiare avrebbe un ruolo privilegiato proprio Michael Jordan. Il loro rapporto, nato come una rivalità sportiva, si è evoluto col tempo in un’amicizia irriducibile, al punto che alla morte di Bryant Michael Jordan ha dichiarato di aver sentito morire una parte di sé.
Detto questo, occorrerà aspettare una decisione ufficiale in merito al rinnovo. The Last Dance 2 sarebbe un altro inevitabile successo, ma è azzardato immaginare che possa diventare realtà nel breve periodo. Il materiale sportivo non manca, ma i contributi dei familiari e delle persone più vicine al campione potrebbero richiedere più tempo. La morte del campione, d’altronde, è ancora fresca.
Gli ultimi due episodi di The Last Dance sono disponibili in streaming su Netflix dal 18 maggio.
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