Con Lost In The Desert di Daniele Silvestri e Rodrigo D’Erasmo trovano voce gli invisibili, ovvero quelle persone troppo spesso subordinate al ruolo di addette ai lavori ma senza le quali non avremmo i concerti.
È quanto sottolinea il cantautore romano di Salirò che descrive Rodrigo D’Erasmo come il padre di questo progetto, la cui madre è la quarantena. Tanti gli artisti che hanno aderito all’iniziativa: Joan As Police Woman, Rancore, Fabio Rondanini, Mace, Alain Johannes, Enrico Gabrielli, Antonio Filippelli, Gabriele Lazzarotti, Andrea Venerus.
Non una semplice dedica a una categoria messa in ginocchio dal lockdown: Lost In The Desert di Daniele Silvestri e Rodrigo D’Erasmo devolve tutto il ricavato delle vendite al fondo COVID-19 Music Relief nato da una collaborazione tra Spotify, Music Innovation Hub e FIMI.
Come racconta Silvestri a Repubblica, tutto è nato da Mace e Alessandro Venerus, che hanno gettato le basi con i loro archi per poi passare la palla a D’Erasmo. Il ruolo di Silvestri è stato quello di individuare, in quel provino, i giri armonici che avrebbero suddiviso strofe da ritornelli. Determinante è stato il ruolo di Fabio Rondanini (già batterista degli Afterhours ma anche collaboratore degli I Hate My Village e di Daniele Silvestri) e di Enrico Gabrielli, ora sul beat e ora sulla struttura definitiva del brano.
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Il testo e il cantato sono opera di Joan As Police Woman. Il risultato è un brano onirico, dalle forti tinte trip hop in cui i sintetizzatori, le percussioni, gli archi e i riverberi creano un piccolo mondo confortevole che di sicuro vuole essere una carezza per una categoria che oggi vive nell’incertezza.
Cantautori, rapper, musicisti e produttori, dunque, si sono messi insieme per ringraziare lo staff dei concerti, che in questo momento sono appunto persi nel deserto. Questo, in sostanza, è Lost In The Desert di Daniele Silvestri e Rodrigo D’Erasmo: l’attivazione di un meccanismo di rivalsa per tutti gli invisibili del mondo dello spettacolo.