La pandemia da Coronavirus ha avuto ingenti ripercussioni anche sul mondo del calcio (sappiamo della sospensione, momentanea o definitiva solo il corso degli eventi ce lo svelerà, del campionato italiano), tanto da indurre gli italiani a chiedersi se è o meno previsto un rimborso per i propri abbonamenti Sky e DAZN. Le partite di calcio risultano rinviate a data da destinarsi (nella migliore delle ipotesi), ma gli utenti continuano a pagare regolarmente, come se nulla fosse successo. Il discorso non è solo relativo alla Serie A: anche Champions League ed Europa League sono a bocce ferme fino al nuovo ordine. La circostanza che si è venuta a creare è senz’altro straordinaria, ma i soldi vengono puntualmente richiesti agli abbonati (pur non risultando attiva, al momento, alcuna manifestazione calcistica).
Sky e DAZN (che ricordiamo essere le due società che gestiscono i diritti TV del nostro campionato di calcio) hanno entrambe richiesto uno sconto alla Lega per l’ultima striscia di pagamento dei diritti TV. La Serie A non ha chiuso le porte a questa possibilità, pur mancando clausole di questo genere nei rispettivi contratti, richiedendo in compenso un incremento nella proposta commerciale nel prossimo triennio. Eppure, Sky e DAZN non sembrerebbero avere intenzione di procedere al rimborso delle quote erose, sebbene non dipendenti dalla società, ai propri abbonati. Gli utenti non avranno modo di fruire delle partite per cui stanno regolarmente pagando, ma non saranno mai risarciti.
Come riportato dal noto portale di informazione sportiva partenopea ‘areanapoli.it‘, il Codice civile italiano dà ragione alle pay TV: l’art. 1256, infatti, prevede che il debitore sia svincolato dall’obbligo nel caso in cui sopraggiunga una causa a lui non direttamente imputabile (in questo caso la pandemia da Coronavirus COVID-19). Nel caso specifico di DAZN, a differenza di Sky, risulta però possibile interrompere l’abbonamento in qualsiasi momento, senza penali.