L’addio di Harry e Meghan alla Corona sarebbe un perfetto episodio di The Crown

Harry e Meghan annunciano di voler rinunciare al ruolo di membri senior della Corona: The Crown ne racconterebbe meravigliosamente i retroscena

Foto: Youtube/BBC


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L’annuncio era nell’aria già da tempo e i toni della stampa inglese, che sembravano eccessivamente allarmistici, si sono rivelati fondati: l’addio di Harry e Meghan alla Corona non è solo una vaga intenzione, ma un proposito concreto, che ha scatenato l’ennesimo terremoto a Buckingham Palace e che sarebbe degno di un intero episodio di The Crown.

Nella speranza che la serie inglese di Peter Morgan sulla storia del regno di Elisabetta II arrivi a raccontare anche i nostri tempi, la decisione di Harry e Meghan di rinunciare al loro “ruolo senior” di membri della famiglia reale britannica rappresenta materiale succoso da sceneggiare per la tv. Soprattutto perché la serie indagherebbe il dietro le quinte di questa decisione, i presupposti e i travagli che l’hanno generata, e soprattutto le reazioni della famiglia reale, Elisabetta in testa. Sapere cosa sta accadendo tra la Regina e suo nipote, tra Harry e suo fratello William con cui ormai ha pochi rapporti, tra Meghan e le gerarchie di palazzo è ciò che spingerà nei prossimi giorni milioni di inglesi ad acquistare i tabloid e a divorare le trasmissioni televisive sull’argomento. Perché il popolo inglese ha una naturale curiosità nei confronti delle vicende della monarchia, sempre più alimentate negli ultimi anni da nuove generazioni di royal members, sempre meno ingessati e sempre più calati nello spirito dei tempi.

La volontà di Harry e Meghan di vivere fra il Regno Unito e il Nord America ed avere maggiore “autonomia finanziaria, per potersi dedicare alle loro attività di beneficenza nel modo che ritengono più conforme alla loro sensibilità, è un proposito che conferma la visione di vita progressista di questa coppia che non intende farsi schiacciare dal peso anacronistico dell’istituzione monarchica.

La coppia ha annunciato di voler diventare “finanziariamente indipendente” dalla famiglia reale, ovvero di lavorare per la fondazione benefica che porterà il nome del loro titolo nobiliare, un proposito apprezzabile per due giovani che non intendono essere percepiti come mantenuti dai loro sudditi, ma soprattutto che vogliono scrollarsi di dosso un protocollo asfissiante verso il quale hanno sempre mostrato segni di insofferenza. D’altronde Harry non è nella linea di successione al trono e per questo ha goduto negli anni di una maggiore libertà rispetto al fratello William. Gli sono state perdonate molte leggerezze e diversi sgarri al protocollo, la Regina lo ha sempre protetto riconoscendone la sensibilità e la vulnerabilità rispetto al fratello maggiore e non ha posto ostacoli al suo matrimonio con Meghan Markle, una donna borghese di origini afroamericane, attrice di telefilm di successo e già con un divorzio alle spalle. Non certo il classico identikit della giovane illibata di sangue blu, ma proprio per questa dimostrazione di apertura mentale la Regina si è guadagnata ampi consensi popolari.

Elisabetta ha messo da parte le riserve di fronte a queste nozze che, si fosse trattato di un erede al trono, probabilmente sarebbero state ostacolate. Da quando però Harry e Meghan sono marito e moglie, nonché genitori di Archie, è cambiato molto: la coppia ha preso sempre più le distanze dal Palazzo, dagli istituzionalissimi William e Kate, perfino dalla Regina stessa non presentandosi al pranzo di Natale a Buckingham Palace. Fino all’annuncio dell’8 gennaio 2020: il viaggio di Harry e Meghan in Canada si è rivelato il primo passo verso l’addio al loro ruolo istituzionale di membri “senior” della Corona (e ai 2 milioni di sterline l’anno che la sovrana gli garantiva per il loro mantenimento), come annuncia il canale social ufficiale dei Duchi di Sussex.

Dopo molti mesi di riflessioni e discussioni interne, abbiamo deciso di fare un cambio, iniziando a ritagliarci in maniera graduale un nuovo ruolo all’interno di questa istituzione. Intendiamo fare un passo indietro come membri “senior” della famiglia reale e lavorare per diventare finanziariamente indipendenti, pur continuando a sostenere pienamente Sua Maestà la Regina. È con il vostro incoraggiamento, in particolare negli ultimi anni, che ci sentiamo pronti a fare questo cambiamento. Ora abbiamo in programma di dividere il nostro tempo tra il Regno Unito e il Nord America, continuando a onorare il nostro dovere nei confronti della Regina, del Commonwealth e dei nostri mecenati. Questo equilibrio geografico ci consentirà di crescere nostro figlio con un apprezzamento per la tradizione reale in cui è nato, fornendo allo stesso tempo alla nostra famiglia lo spazio per concentrarci sul prossimo capitolo, incluso il lancio della nostra nuova fondazione di beneficenza. Non vediamo l’ora di condividere tutti i dettagli di questo entusiasmante prossimo passo a tempo debito, mentre continuiamo a collaborare con Sua Maestà La Regina, Il Principe di Galles, Il Duca di Cambridge e tutte le parti interessate. Fino ad allora, vi preghiamo di accettare i nostri più sentiti ringraziamenti per il vostro continuo supporto.

Subito dopo l’annuncio, però, in una nota ufficiale la vice responsabile comunicazione della Regina, Hannah Howard, ha frenato l’entusiasmo della coppia, sostenendo che “le discussioni col Duca e la Duchessa di Sussex sono in una fase iniziale“: “Comprendiamo il loro desiderio di un approccio diverso, ma queste sono questioni complicate e richiedono tempo per essere elaborate” fanno sapere da Palazzo. La rinuncia agli incarichi ufficiali non è affare che si risolva in un tweet o con un comunicato stampa, insomma. E la reazione immediata e secca di Buckingham Palace lascia intendere come la scelta dei Duchi non sia condivisa dalla Regina, la quale secondo i tabloid ne sarebbe a malapena stata informata. Un annuncio che peraltro arriva dopo un “annus horribilis” per Sua Maestà, messa a dura prova tra i problemi di salute del consorte Filippo e il caso molestie che ha coinvolto il principe Andrea obbligandolo a dimettersi. Ora a campeggiare sulle prime pagine dei tabloid per i prossimi mesi ci sarà la lunga transizione di Harry e Meghan verso lo status di mezzi borghesi.

E in questa storia gli ingredienti per un episodio di The Crown ci sono tutti: il ruolo pubblico del Duca e della Duchessa di Sussex, la loro intenzione di vivere lontano dal Palazzo come filantropi (o influencer, maligna qualcuno, visto che hanno depositato il marchio Sussex Royal), i progetti di beneficenza su cui vogliono avere mani libere, il desiderio di indipendenza finanziaria dalla Corona, l’idea di famiglia e di vita che hanno questi due giovani irrequieti, sensibili, brillanti e certamente lontani dalla mentalità conservatrice e devotamente monarchica che ci si aspetterebbe dai membri senior della famiglia reale. La serie è maestra nell’indagare i retroscena, le controversie personali, i veri e propri drammi interiori che si celano dietro scelte istituzionali e prese di posizione pubbliche: basti pensare all’emozionante episodio della terza stagione che ha raccontato magnificamente come la famiglia Reale si sia strenuamente opposta all’unione di un giovane ed innamorato Carlo con Camilla Shand, all’epoca non ancora Parker Bowles, costringendolo a rinunciare all’amore della vita. Per non parlare del lungo arco narrativo che ha riguardato Edoardo VIII, il re che nel 1936 abdicò per la divorziata americana Wallis Simpson e lasciò il Regno Unito, rinunciando ad ogni carica e cambiando così la linea di successione al trono che tramite suo fratello rese Elisabetta futura Regina.

C’è solo da sperare che The Crown arrivi davvero a raccontare gli anni della Brexit (e della #Megxit, come è stata ribattezzata sui social la fuga di Megan dal Regno Unito), delle nuove famiglie che si sono formate nella dinastia dei Windsor e dei cambiamenti profondi che la monarchia ha attraversato in questi primi decenni del ventunesimo secolo, indagando come li abbia affrontati, subiti o magari osteggiati la Regina che ha governato più a lungo di qualsiasi altro monarca nella storia britannica.

Ad oggi il progetto di Peter Morgan per Netflix prevede sei stagioni, di cui è attualmente in produzione la quarta, ambientata negli anni Ottanta con una regina interpretata dal premio Oscar e Golden Globe Olivia Colman.