A che punto siamo per la reale implementazione del sistema operativo Huawei Harmony su smartphone e altri dispositivi dell’azienda? L’esperienza software nuova di zecca verrà calata presto sui device compatibili globalmente o la strada da fare è ancora ben lunga? A piccolissimi passi il brand cinese si muove verso l’esperienza software proprietaria ed è per questo che vanno riportati gli ultimi progressi proprio in questa direzione,
Secondo quanto riportato in agosto nel corso della conferenza HDC per gli sviluppatori, il sistema operativo Huawei denominato Harmony avrà una fase di gestazione ben complessa che durerà fino a tre anni. In questo lasso di tempo abbastanza ampio, ecco che l’OS verrà implementato su un’ampia gamma di dispositivi: non solo smartphone e tablet ma anche dispositivi indossabili, i sistemi di guida autonoma e più in generale device adibiti all’Internet of Things. Huawei ha dichiarato che l‘obiettivo sarà possibile grazie all’integrazione di un IDE (integrated development environment) ossia un ambiente di sviluppo integrato, un sistema di compilazione unificata multilingue e un kit di architettura distribuito tra gli esperti.
Per accelerare il raggiungimento di questo traguardo, ecco che in questo periodo stiamo assistendo a nuove registrazioni del marchio relativo al sistema operativo Huawei Hartmony. Ques’ultimo, in Argentina è stato registrato presso l’INPI (Instituto Nacional de la Propiedad Industrial) e più in generale presso l’EUIPO ossia l’ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale.
Non c’è dubbio che, al momento, Huawei abbia iniziato a lavorare per lanciare il proprio IDE nella comunità degli sviluppatori. Solo così potrà essere avviato il processo di sviluppo di tutte le app per l’ecosistema di HamonyOS. Solo Se tuto filerà liscio dunque il sistema operativo Huawei potrà davvero essere funzionale e regalare agli utenti un’esperienza senza rinunce agli user Android. Il cammino, tuttavia, è ancora lungo. Ne è una riprova il fatto che sui nuovissimi Huawei Mate 30 non ci sarà a bordo il nuovo OS proprietario ma ancora Android appunto, nella sua versione open source. Di certo, più concreti sviluppi al riguardo li vedremo nel 2020 e non in quest’ultima parte del 2019.