La beta pubblica di Harmony OS 3.0 è decisamente alle porte. In Cina, è stata resa disponibile la pagina di registrazione al programma nell’app My Huawei. Si tratta del solito form di consenso utile per ricevere la notifica al download del nuovo aggiornamento software, non appena disponibile e probabilmente nel giro di davvero poco tempo. Si tratta di un indiscutibile passo in avanti per lo sviluppo ma c’è da chiedersi, ancora una volta, quale destino sia stato programmato per il mercato europeo e dunque anche per l’Italia.
La netta differenza tra Cina e resto del mondo
La prima beta Harmony OS 3.0 anche per utenti pubblici, di certo, sarà un’esclusiva solo del territorio cinese. La promessa di portare l’esperienza software alternativa ad Android a bordo degli smartphone Huawei occidentali resta un miraggio, sebbene a fine 2021 proprio l’anno in corso fosse stato indicato come quello decisivo per il grosso passo in avanti.
Per quanto il sistema operativo sia giunto ad un livello di “maturazione” di certo ottimo, Huawei non sembra ancora intenzionata a portare la nuova esperienza a bordo dei suoi dispositivi al di fuori dei confini cinesi. Ne è una chiara riprova il fatto che non ci siano indizi sulla prossima disponibilità della beta di Harmony OS 3.0 anche in Europa e dunque in Italia.
Prospettive future
Il lancio ufficiale della soluzione Harmony OS 3.0 dovrebbe avvenire il prossimo 27 luglio, in un evento dedicato di scena in Cina. L’appuntamento, ancora una volta, non riguarderà noi europei e non si nutrono particolari speranze su qualche appuntamento simile nel vecchio continente in un futuro più o meno lontano. Per la cronaca, i dispositivi prossimi al rilascio del programma di test tutto cinese sono i Huawei P50, P50 Pro, P50 Pocket, i Huawei Mate 40, Mate 40 Pro, Mate 40 Pro 4G, Mate 40 Pro+, Mate 40 RS Porsche Design e infine i tablet MatePad Pro da 12,6 pollici del 2021.
C’è da chiedersi se c’è un reale futuro per il lancio di Harmony OS in generale anche su dispositivi non cinesi. Huawei potrebbe aver modificato i suoi piani sulla base dei risultati di vendita in Europa in particolare. Con sempre meno suoi telefoni acquistati dagli europei appunto a causa del ban dei servizi Google, vale la pena puntare sul progetto software globale? La risposta non è nota ma i dubbi sono seri.