Dopo una lunga attesa, Mindhunter 2 è finalmente arrivata su Netflix. Il drama di David Fincher è disponibile sulla piattaforma dal 16 agosto con la promessa di nuove, minuziose indagini sui crimini dei più famigerati serial killer d’America.
La serie, basata sul libro di Mark Olshaker e John E. Douglas Mindhunter: La Storia Vera del Primo Cacciatore di Serial Killer Americano, ruota attorno alle indagini del negoziatore dell’FBI Holden Ford. Grazie al sostegno dell’agente Bill Tench e della professoressa Wendy Carr, Ford inizia a investigare su un nuovo tipo di assassino, il serial killer, servendosi della profilazione per giungere all’identificazione del colpevole.
Negli otto nuovi episodi di Mindhunter 2 Ford e Tench continuano a seguire questo metodo non soltanto per risolvere dei casi, ma anche per battere sul tempo gli assassini. La seconda stagione si concentra su alcuni omicidi avvenuti tra il 1979 e il 1981, in cui a perdere la vita sono bambini, adolescenti e uomini afroamericani. Tra i killer coinvolti anche i tristemente celebri Charles Manson e David Berkowitz.
Già nella prima stagione Mindhunter ha ricevuto il plauso della critica per la resa accurata di fatti storicamente così rilevanti, e l’approccio non è variato nei nuovi episodi. L’aderenza dei fatti narrati alla realtà si evince da un rapido confronto fra i personaggi della serie e quelli realmente esistiti.
David Berkowitz, ad esempio, appare nel secondo episodio di Mindhunter 2. I suoi efferati omicidi hanno avuto luogo a New York tra il 1976 e il 1977, anni in cui ha ucciso svariate giovani donne. La sua celebrità è dovuta alle lettere inviate al giornalista Jimmy Breslin, nelle quali si presentava come il Figlio di Sam. Tra le sue più note dichiarazioni – poi ritrattate – quella secondo cui il cane del vicino gli ordinava di uccidere delle persone perché posseduto da un demone. Nella serie Berkowitz è interpretato da Oliver Cooper, già somigliante all’omicida ma aiutato ulteriormente dal trucco prostetico.
William Pierce Jr. appare invece nel terzo episodio di Mindhunter 2. Responsabile di almeno nove omicidi compiuti tra il 1970 e il 1971, nella serie l’uomo si vanta del proprio intelletto ma in realtà possiede un QI piuttosto basso. Il ruolo di William Pierce Jr. è interpretato da Michael Filipowich. Lo stesso episodio ritrae inoltre William Henry Hance, giudicato colpevole dell’uccisione di tre donne in Georgia negli anni ’70. Interpretato da Corey Allen, Hance è stato giustiziato nel 1994 dopo udienze problematiche, influenzate da disinformazione e pregiudizi razziali.
Nel quarto episodio di Mindhunter 2 sono Carr e Smith a condurre l’intervista a Elmer Henley, complice del serial killer Dean Corll nell’uccisione di più di 24 adolescenti di Houston fra il 1972 e il 1973. Condannato per aver procurato sei vittime al complice, Henley ha anche ucciso lo stesso Corll. Nella serie il suo volto è quello di Robert Aramayo, già visto nella sesta stagione de Il Trono di Spade nei panni del giovane Ned Stark.
In Mindhunter 2 c’è spazio anche per il serial killer del secolo, Charles Manson. Se i suoi arcinoti crimini lasciano a bocca aperta, lo stesso può dirsi della somiglianza fra il personaggio e il suo interprete. Damon Herriman, infatti, è una sorta di clamoroso alter ego di Manson, a lui somigliante non solo nell’aspetto, ma anche nel timbro di voce, negli atteggiamenti e nelle espressioni.
Nel sesto episodio Carr e Smith intervistano anche Paul Bateson, attore ne L’esorcista e condannato per l’omicidio della giornalista Addison Verrill nel 1977, ma sospettato anche di aver ucciso, smembrato e gettato nel fiume Hudson sei uomini negli anni ’70. Rilasciato nel 2003, pare possa essere morto nel 2012.
Nel cast di Mindhunter 2, su Netflix dal 16 agosto, anche Jonathan Groff, Holt McCallany, Anna Torv, Hannah Gross, Cotter Smith, Stacey Roca, Joe Tuttle, Michael Cerveris, Lauren Glazier. La serie è prodotta da Jim Davidson, David Fincher, Joshua Donen, Charlize Theron e Cean Chaffin per Denver and Delilah, Jen X Productions, Panic Pictures / No. 13.